Corigliano-Rossano, le aste di Paolo Federico alias “tarallo”

La vicenda attiene alla procedura esecutiva n. 77/98+66/93+67/93, professionista delegato avvocato Luigi De Gaetano, realtivamente all’asta del 5-12-2017 avente ad oggetto un terreno sito in Corigliano Calabro alla foce e/o Foggia, in occasione della quale emergono le condotte illecite di Giuseppe Andrea Zangaro, Giorgio Alfonso Le Pera e Francesca De Simone.

Il “cliente” che si è rivolto all’organizzazione per l’acquisto del terreno, attraverso il compartecipe Giorgio Alfonso Le Pera, è Federico Paolo, amministratore dell’azienda agricola Federico, Società Agricola Semplice, il quale si era già rivolto al Le Pera per diversi acquisti alle aste, tre in capo a lui o alla sua società e uno per conto del suocero, Mario Grimoli. La partecipazione alle rispettive aste era stata gestita da Zangaro e da Le Pera con l’ausilio dei sodali Alfonso Petrone e Luisa Faillace; per l’asta in esame interviene invece quale legale l’avvocato Francesca De Simone, per partecipare attraverso la consueta formula per persona da nominare.

Dalle intercettazioni telefoniche e telematiche sono emersi vari elementi di riscontro circa la gestione di tali aste da parte dell’organizzazione capeggiata da Zangaro mentre, di contro, Federico Paolo ed il suocero, escussi dalla Polizia Giudiziaria, e sottoposti ad intercettazioni ambientali presso la caserma della Guardia di Finanza, hanno cercato di non far emergere il coinvolgimento degli indagati sopra indicati.

Dalla messaggistica whatsapp intercorsa tra Zangaro e Le Pera emerge l’attivazione degli associati per la consueta attività di raccolta di informazioni in vista dell’espletamento della seduta d’asta. In tale contesto, il giorno precedente (4-12-2017) il primo riferisce al sodale notizie non positive per un’agevole aggiudicazione, prospettandogli che si sarebbe adoperato per affrontare la questione.

Il giorno dell’asta, 5-12-2017, si rileva che l’ostacolo preannunciato riguardava la partecipazione da parte del fratelli Figola. Quindi lo Zangaro fornisce disposizioni al Le Pera di parlare con costoro, evidentemente per raggiungere un accordo, facendolo direttamente o attraverso la De Simone, presente all’asta, alla quale il Le Pera dovrebbe inviare un messaggio. Egli puntualizza di essere al corrente che i Figola avrebbero fatto un solo rilancio mentre il Le Pera lo informa che insistevano per l’acquisto del terreno perché di loro interesse in quanto confinante con la loro proprietà.

Dal verbale di vendita redatto dal professionista delegato avvocato Luigi De Gaetano il 5-12-2017 si rileva che all’asta hanno partecipato l’avvocato Francesca De Simone per persona da nominare, Luca Figola e altro soggetto, e che nella fase di gara hanno effettuato rilanci Luca Figola e l’avvocato De Simone, la quale infine si è aggiudicata il bene.

Successivamente all’asta, risulta che i rapporti con il professionista delegato, De Gaetano, sono stati tenuti dal Petrone, il quale ha riferito allo Zangaro circa i successivi adempimenti per il versamento del saldo e la presentazione dei documenti attestanti la qualifica IAP. Per i profili attinenti alla consapevolezza da parte di Federico Paolo rispetto ai metodi utilizzati dagli associati e per una ulteriore esplicitazione del contesto organizzativo ed associativo in cui è maturata la vicenda sopra indicata, è utile delineare complessivamente tutti i rapporti intercorsi tra Federico Paolo alias “tarallo” e l’organizzazione capeggiata da Zangaro in relazione anche ad altre aste.

Le predette aste risultano tutte aggiudicate ai “clienti” dell’organizzazione. Relativamente all’ultima tra quelle sopra indicate, come visto, l’organizzazione si è adoperata per il raggiungimento dell’obiettivo, acquisendo notizie per gestore l’asta e poi “avvicinando” il concorrente Figola per farlo desistere dall’effettuare rilanci nella gara.

In data 7-6-2019 Federico Paolo e Grimoli Mario sono stati escussi a sommarie informazioni dagli ufficiali di Polizia Giudiziaria della Tenenza della Guardia di Finanza di Corigliano e contemporaneamente sono state svolte intercettazioni ambientali nel periodo di loro permanenza nella sala d’attesa della caserma. Mentre dalle risultanze delle intercettazioni telefoniche e telematiche risulta chiaramente che per la partecipazione alle predette aste Federico Paolo si è rivolto a Le Pera e quindi all’organizzazione di Zangaro cui questo aderisce, di contro lo stesso Federico Paolo, evidentemente nella consapevolezza dell’illiceità dell’apporto causale dell’organizzazione, ha riferito soltanto di aver acquisito pareri dal Le Pera dal punto di vista agronomico “anche in merito alla valutazione dei terreni da acquistare”.

Invece, Grimoli Mario è risultato all’oscuro di ogni particolare della vicenda, atteso che di ogni incombenza e dei rapporti con l’organizzazione se ne è occupato il genero Federico Paolo, tanto che egli riferiva di non aver dato mandato ad un avvocato per presentare l’offerta per suo conto e di non conoscere affatto l’avvocato Petrone.

Federico Paolo, dal canto suo, non è stato in grado di riferire i nominativi dei professionisti delegati alla vendita delle varie procedure, ricordando, a seguito delle specifiche domande della Polizia Giudiziaria, di conoscere il Petrone e la Faillace. Infine, affermava che i nominativi degli avvocati potevano essere stati indicati da suo fratello Federico Franco, con il quale gestisce l’azienda. Quest’ultimo invece dichiarava che la sua famiglia aveva conferito incarico a Le Pera per la predisposizione di quanto necessario per partecipare alle aste, ivi compresa la scelta degli avvocati, asserendo tuttavia di non conoscere i dettagli dell’incarico, poiché i rapporti con il Le Pera erano tenuti principalmente dal fratello Paolo, addetto alla gestione amministrativa dell’azienda.