Coronavirus, 19° giorno: adesso non si gioca più ma tutti insieme possiamo vincere

Adesso non si gioca più

di Sergio Nucci

Sono sempre più frequenti le voci secondo cui una volta terminati i posti nelle unità di rianimazione gli addetti ai lavori dovranno decidere chi ricoverare e chi no.
Vorremmo tutti che queste voci rimanessero tali e che non ci fosse bisogno di misure coercitive e repressive (come peraltro è avvenuto con ottimi risultati in Cina) per convincerci tutti a rispettare quelle poche ma VITALI regole che questa emergenza impone. Pensare di essere diversi, immuni, più forti non aiuta in questo momento.
Adesso ci vuole RESPONSABILITA’ e CONSAPEVOLEZZA che è CATEGORICO uniformarsi a comportamenti che potremmo definire di buon senso.
Ripetiamole, ancora una volta, le poche regole che potremmo definire SALVAVITA:

STATE A CASA se potete. Concentrate le commissioni giornaliere ed uscite di casa il meno possibile.
EVITATE LUOGHI AFFOLLATI ed attenetevi alle disposizioni delle autorità. Affollare uffici postali, supermercati, locali pubblici E’ PERICOLOSO perché il coronavirus è altamente contagioso.
In presenza di altre persone MANTENETE la distanza di sicurezza di almeno UN METRO. Evitate i posti dove non sono garantite distanze e ricambio d’aria.
LAVATE SPESSO LE MANI e in pubblico indossate mascherine protettive.
Chi è tornato da zone a rischio attui coscienziosamente la QUARANTENA DOMICILIARE. Non esponga altri a potenziali rischi. Tra i propri congiunti ed i propri conoscenti potrebbero esserci persone deboli e/o defedate incapaci di superare l’infezione da Coronavirus.
Si adottino per quei locali pubblici ancora aperti CONTROLLI SERRATI E SEVERI. Soprattutto per quei posti frequentati assiduamente e massicciamente dai giovani. La movida in queste ore è probabilmente l’alleato più subdolo del Coronavirus.
Se riusciremo tutti quanti a tutelarci ed a tutelare gli altri con queste poche ma buone pratiche riusciremo a superare il problema
Tutti insieme possiamo vincere.