Coronavirus, 26° giorno. Calabria, si balla la tarantella in attesa dell’impatto

di Francesco Di Lieto

Domenica scorsa Jole Santelli, nel corso della trasmissione televisiva “Mezz’ora in più”, non ha saputo fornire i dati aggiornati circa la situazione in Calabria legata all’emergenza “corona-virus”.
Curioso. Eppure fino all’altro giorno il Governatore, unitamente al massimo rappresentante della sanità Calabrese, Dott. Belcastro (balzato agli onori delle cronache per la pietas verso i “topini”) ed al Responsabile della Protezione civile Dott. Pallaria (potentissimo SuperDirigente fin dai tempi di Oliverio, Scopelliti…), rassicuravano sul fatto che la Calabria fosse pronta a fronteggiare l’emergenza.

E così domenica – ascoltando quella trasmissione – qualcosa ha iniziato a scricchiolare, fino a pensare di trovarci sul ponte del Titanic: si balla la tarantella in attesa dell’impatto.
Sarebbe il caso di rammentare al Governatore qualcosa che, probabilmente, non le è stato riferito.
La nostra regione non ha ancora approntato delle strutture da dedicare – esclusivamente – ai pazienti colpiti dal ”virus”;
Nella nostra regione mancano medici, infermieri, tecnici, anestesisti;
In Calabria, poi, non mancano solo ventilatori polmonari che, secondo il Governatore, arriveranno tra 45 giorni (a maggio), ma mancano i minimi presidi di sicurezza per il personale front-line: ovvero Personale del 118, Pronto Soccorso, Guardie Mediche, Mmg, Poliambulatori.

Abbiamo appena 140 posti di rianimazione in tutta la Calabria che, ovviamente, dovranno garantire assistenza anche a chi ha problemi differenti dal “coronavirus”.
In Calabria sono stati chiusi interi reparti di pneumologia, malattie infettive, laboratori di microbiologia e sono mancati l’aggiornamento e gli investimenti in tecnologie.
A ciò si aggiunge come in maniera davvero sbalorditiva, si è supinamente accettato di alleggerire la drammatica emergenza che stanno vivendo altre regioni, nella incosciente consapevolezza che in Calabria abbiamo una sanità allo sfascio grazie a manager di comprovata fede “politica”.
In attesa che il Governatore prenda conoscenza dei dati, non rimane che sperare nello stellone, perché dovesse accadere in Calabria quanto si è verificato (e si sta verificando) in Lombardia allora non ci sarà posto dove nascondersi.