Coronavirus, Conte: “No alla chiusura delle scuole nelle zone non a rischio”

Coronavirus, no alla chiusura delle scuole nelle zone che non sono a rischio: lo ha detto il premier, Giuseppe Conte, nel corso di un incontro con la stampa .”Possiamo sospendere i viaggi di istruzione ma non ha ragione di esistere la sospensione delle attività scolastiche e produttive nelle aree che non sono a rischio”, ha rimarcato il premier rispondendo alle domande dei giornalisti. Conte ha anche evidenziato che l’Italia è un Paese sicuro in cui si può viaggiare e fare turismo e che ci sono soltanto aree limitatissime di restrizioni.

Il premier ha sottolineato che l’Italia è stata divisa in 3 zone: quelle focolaio, dove valgono le misure restrittive varate, un secondo livello «che si estende alle aree circostanti che presentano episodi da contagio indiretto» e un terzo livello che riguarda il resto d’Italia. E qui «sicuramente non ha ragione di esistere la sospensione si attività scolastiche». Di conseguenza, le scuole in Calabria non chiuderanno. Almeno ufficialmente…

Il premier Giuseppe Conte ha annunciato al Tg1 che entro stasera sarà pronta “un’ordinanza per uniformare i comportamenti delle Regioni non colpite“, per evitare “iniziative locale che generano confusione” e “razionalizzare” la risposta del Paese. Il premier ha anche voluto sottolineare che “grazie al sistema sanitario d’eccellenza e alla politica di massima cautela, possiamo mandandere in giro i nostri concittadini tranquillamente”, replicando alle misure che altri Paesi stanno prendendo nei confronti dell’Italia. Intanto il numero totale delle persone contagiate è salito a 283 (più 7 morti e un guarito): in Lombardia i casi positivi sono 212, di cui 101 nella provincia di Lodi che si conferma il principale focolaio. In Veneto ci sono 38 casi, in Emilia Romagna 23, in Piemonte 3, nel Lazio 3, in Toscana 2, in Alto Adige e in Sicilia uno. Sono 54 persone contagiate in più rispetto a lunedì. Nella giornata di ieri, il numero delle vittime è salito a sette, di cui sei in Lombardia.

Tre linee di condotta – Sono “tre le linee di condotta” del Governo in rapporto all’emergenza coronavirus, stando a quanto chiarito nell’ordinanza allo studio del Governo che verrà emanata nel pomeriggio. “Un primo livello – spiega il premier Conte durante un punto stampa alla protezione civile – riguarda le aree epicentro del coronavirus, quelle dei cosiddetti cluster, ovvero il Comune di Vò Euganeo e i dieci Comuni del Lodigiano interessati dai casi”. “Il secondo livello – prosegue Conte – si estende con una serie di misure alle aree circostanti, direttamente e indirettamente interessate”. Nel terzo livello entrano tutte le Regioni rimanenti, nelle quali, esplicita il premier “non c’è motivo di adottare misure severe restrittive – come la chiusura delle scuole – ma vanno adottate misure di cautela