Coronavirus, Cosenza. Dipendente Asp positiva e ricoverata ma la Bettelini “nasconde” il caso

Simonetta Bettelini

C’è grande agitazione in questi giorni sia all’Asp che all’Azienda Ospedaliera di Cosenza. La notizia è stata tenuta nascosta per due giorni ma il “segreto” non si poteva mantenere più. Una dipendente dell’Asp – ufficio Personale – è ricoverata da martedì 22 settembre nel reparto di Malattie Infettive dell’ospedale dell’Annunziata con la diagnosi di polmonite interstiziale da Covid.

Ma c’è un aspetto della vicenda ancora più sconcertante: la donna è stata informata della sua positività mentre era in servizio. Infatti, la mattina del 22 settembre la dipendente, che si era sottoposta a tampone, è andata regolarmente a lavorare, come si può addirittura evincere dal tesserino timbrato. Successivamente all’esito positivo del tampone, la donna è stata ricoverata con i sintomi della polmonite.

A questo punto, entra in scena la commissaria dell’Asp di Cosenza Simonetta Cinzia Bettelini, che – in perfetto “modello Lombardia” – impone a tutti di non far uscire fuori una sola parola di questa vicenda e minacciando di mandare chiunque lo avesse fatto al collegio di disciplina. Ma il muro dell’omertà e del silenzio è stato rotto e la notizia in qualche modo sta venendo fuori.
Nel frattempo, anche il figlio della dipendente è risultato positivo, pur se asintomatico, e adesso è in quarantena insieme al padre, che è risultato comunque negativo.
Ora ci si augura che si riesca a capire qual è stata l’origine del contagio, che possa essere ricostruita scrupolosamente la catena dei contatti della dipendente e che vengano sottoposti a tampone tutti i soggetti ai quali è stata vicino. Per quanto se ne sa, non è stato ancora neanche chiuso l’ufficio nel quale lavora la dipendente né si ha notizia di sanificazioni in corso nella sede della direzione generale ubicata nella centralissima via Alimena.
Ma bisogna anche sottolineare l’incredibile atteggiamento della Bettelini: che garanzie da alla comunità un commissario che nasconde un positivo in casa sua? E non sarebbe il caso che il Ministero della Salute intervenisse con particolare urgenza inviando un’ispezione? Attendiamo fiduciosi.