Coronavirus, gli ospedali di Cetraro e Paola non hanno i requisiti per ricoverare pazienti positivi

Nonostante la gravità dell’emergenza, la politica non si arrende mai per conquistare spazi di potere e di visibilità da mettere sul piatto in tempi migliori. In queste ultime ore in provincia di Cosenza c’è un gruppo di politicanti che sta facendo di tutto per “accaparrarsi” pazienti positivi senza che gli ospedali dei loro comuni abbiano i requisiti strutturali per accoglierli. Hanno alzato la voce persino da Cariati e da Trebisacce, dove gli ospedali sono ancora chiusi e per riaprirli servirebbe un miracolo e così pure da Acri, ormai “gemellata” a tutti gli effetti e da lungo tempo con la città di Cetraro per interessi molto particolari che riguardano soprattutto il rapporto tra il consigliere regionale Peppino Aieta e il sindaco acrese Pino Capalbo.

Ed è proprio da Cetraro che parte la folle corsa all’accaparramento di pazienti positivi, che coinvolge poi l’immancabile “rivale” ovvero Paola e persino Corigliano-Rossano, anche se il sindaco Stasi non ha chiesto espressamente nulla ma è stato inserito dagli altri sindaci bramosi di visibilità – in combutta con qualche spiritato “suggeritore” a caccia di microfoni e media – in questa vicenda quasi per avere una “garanzia”.

Gli ospedali di Cetraro, Paola e Corigliano-Rossano non hanno nessun requisito strutturale per poter ospitare i pazienti positivi. Per il trattamento del Covid-19 il protocollo prevede le cosìddette “Stanze Calde” ovvero camere singole a pressione negativa con disimpegno prima del corridoio comune. Il problema principale, per come si evince facilmente dalla lettura dei requisiti strutturali, riguarda l’aerazione particolare di cui hanno bisogno i pazienti. 

L’ospedale di Cetraro non ha aerazione per i posti Covid esattamente come quelli di Paola e Corigliano-Rossano. Chi insiste in questo insensato progetto, coinvolgendo il commissario dell’Asp di Cosenza Zuccatelli, che – tirato per la giacchetta da più parti – non sa oiù che pesci pigliare, non conosce nemmeno i requisiti…

Al momento, volendo rimanere seri e guardando con obiettività la situazione, solo l’Annunziata di Cosenza può offrire ai pazienti condizioni certe di cura in sicurezza. I reparti di Malattie infettive e di Ematolpgia hanno lo stesso siustema di areazione della Terapia intensiva e sono sicuri al cento per cento. Al contrario di quanto potrebbe accadere trasferendo questi pazienti a Paola, Cetraro e Corigliano-Rossano.

E’ per questo che  bisogna prevedere posti letto in zone simili, che hanno lo stesso sistema di aerazione e anche in altri reparti dell’Annunziata ci sono queste condizioni minime, se solo qualcuno volesse capire che ad essere spostati devono essere i cosiddetti pazienti ordinari e non certo quelli contagiati dal virus, con tutti i rischi che comportano i trasferimenti di questi pazienti.
Paola, Cetraro e Corigliano-Rossano – lo ribadiamo – non hanno l’aerazione richiesta dai protocolli del Ministero della Salute. Se si agisce in maniera contraria, il virus rischia di propagarsi ancora e molta gente si sta ribellando agli annunci scriteriati che i politicanti stanno facendo fare al povero commissario dell’Asp di Cosenza.
Un Comitato ci ha inviato una comunicazione nella quale si riserva di denunciare Zuccatelli ai carabinieri del Nas se davvero dovesse dare il via a questo insensato progetto. Vedremo adesso cosa succederà.