Coronavirus, le cifre del “grande focolaio” che coinvolge Presila, Cosenza e Rende

Sono le province di Reggio Calabria e Cosenza quelle nelle quali si registra il maggior numero di casi positivi al coronavirus che preoccupano in prima battuta le task force delle rispettive Asp, duramente al lavoro per circoscrivere i focolai.

Puntando l’attenzione sulla provincia di Cosenza, non c’è dubbio che al momento le maggiori preoccupazioni arrivano dai focolai che si sono aperti con i contagi dell’avvocato del foro di Cosenza (residente a Celico), dei dipendenti dell’Azienda Ospedaliera e dei cittadini residenti a Celico e Casali del Manco, dichiarate “zone rosse” proprio nella serata di ieri. Nelle due cittadine presilane i casi positivi ufficialmente accertati sono 41 (22 a Celico – nella tabella ne mancano 2 che sono stati annunciati ieri sera – e 19 a Casali del Manco, per fortuna con soli tre ricoverati) ma ci sono ancora da processare altri tamponi.

E da qualche ora stanno aumentando anche i casi relativi alla città di Cosenza, che sono saliti in poche ore da 31 a 38 (con sette ricoverati) e alla città di Rende, dove si è passati da 41 a 48 (con un ricoverato). Inoltre, si è appreso che un paziente del reparto di Ortopedia dell’Annunziata sarebbe stato contagiato da una persona proveniente dalla Presila che era andato a fargli visita. Secondo gli addetti ai lavori molti di questi casi fanno parte di un unico grande focolaio, che sarebbe stato innescato da un matrimonio festeggiato in una sala ricevimenti dell’area urbana cosentina con oltre trecento invitati.

Poi ci sono anche altri piccoli focolai, come per esempio quelli che hanno costretto alla chiusura della scuola primaria di via Negroni a Cosenza per sanificazione e a quelle di sei classi nella scuola media Zumbini, sempre a Cosenza. E come quello dei 5 studenti positivi all’Università della Calabria.

Le altre maggiori preoccupazioni riguardano poi il focolaio dell’Alto Tirreno, con i 16 casi di Belvedere (due ricoverati), i 10 di Scalea e i 9 di San Nicola Arcella (un ricoverato), per i quali non si è ancora ritenuto di arrivare alla dichiarazione di “zona rossa” con la speranza che il focolaio possa essere circoscritto nelle prossime ore.

La tabella dell’Asp di Cosenza, aggiornata alle ore 13 di ieri, riporta complessivamente 332 casi attivi, dei quali 315 in isolamento domiciliare e 17 ricoverati. Tra le persone che vengono curate all’ospedale dell’Annunziata, 7 sono residenti proprio a Cosenza, 2 a Celico e a Belvedere, 1 a San Nicola Arcella, Casali del Manco, Cassano, Frascineto, Corigliano-Rossano e Rende. E oggi è appena cominciato un altro giorno di “battaglia”.