Coronavirus, 31° giorno. Calabria: 94 pazienti ricoverati, 7 deceduti, 167 in isolamento, 5 guariti

Aumentano ancora in Italia i numeri delle persone colpite da coronavirus e arrivano circa a quota 60mila. Sono in totale 59138 i contagi, di cui 7024 guariti e 5476 morti. L’incremento dei positivi di oggi è del 10,37: sono 46638, 3957 persone in più rispetto a ieri, ma meno di sabato quando ne sono stati registrati 4821. Numeri comunque alti ma in attenuazione quelli relativi ai deceduti: sono 651 in un giorno, ieri erano 793. Sono questi i nuovi dati registrati dalla Protezione Civile e letti da Angelo Borrelli durante il bollettino quotidiano. “I numeri di oggi sono minori rispetto a quelli di ieri”, ha detto il commissario per l’emergenza Borrelli durante la conferenza stampa alla Protezione civile, “mi auguro che questi numeri possano essere confermati. Non bisogna abbassare la guardia, tenere le misure adottate e rispettare le indicazioni anche del provvedimento del governo”.

Degli attuali positivi circa la metà è in isolamento domiciliare “privo di sintomi o con sintomi lievi”. 3000. invece, quelli ricoverati in terapia intensiva, cioè il 6% del totale. Numeri che, sottolinea il capo della protezione civile, “sono minori rispetto a quelli dati ieri e mi auguro che possano essere confermati nei prossimi giorni”.

Locatelli: “Il calo dei contagi è un segnale da cogliere”

“Non vogliamo farci prendere da facili entusiasmi né sopravvalutare una tendenza”, ma il calo del numero giornaliero di contagi è “un segnale che cogliamo soprattutto perché comincia ad avvicinarsi alla distanza temporale a cui ci aspettiamo di vedere i segni tangibili dell’efficacia delle misure intraprese”, ha commentato Franco Locatelli, direttore del Consiglio superiore di sanità. “Dopo quanto è stato comunicato dal premier Conte – aggiunge – siamo arrivati al massimo delle misure di prevenzione del contagio in termini di attività sociali piuttosto che lavorative”.

Locatelli: “Distanze a casa con parenti positivi”

Il presidente del Consiglio superiore di sanità ha poi aggiunto: “E’ fondamentale quanto più possibile nei contesti familiari mantenere misure stringenti di contenimento dei soggetti risultati positivi al coronavirus. E’ un altro sacrificio che si chiede al Paese ma è importante. Altrimenti rischiamo di perpetuare il meccanismo di diffusione del virus. E’ un appello al senso responsabilità di tutti i familiari dei pazienti positivi”.

In Calabria ad oggi le persone risultate positive al Coronavirus sono 273 (+38 rispetto a ieri). Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

– Catanzaro: 12 in reparto; 10 in rianimazione; 36 in isolamento domiciliare

– Cosenza: 29 in reparto; 3 in rianimazione; 26 in isolamento domiciliare; 3 deceduti

– Reggio Calabria: 19 in reparto; 4 in rianimazione; 56 in isolamento domiciliare; 5 guariti; 4 deceduti

– Vibo Valentia: 2 in reparto; 10 in isolamento domiciliare

– Crotone: 15 in reparto; 38 in isolamento domiciliare; 1 deceduto

I numeri ci dicono che i 273 casi in Calabria sono 38 in più di ieri, quando però si era registrato un leggero calo di positività rispetto ai +38 e ai +40 dei due giorni precedenti. Gli esperti dicono che, essendo rimasti sotto i 300 alla data di domenica, si possa sperare in un graduale miglioramento.

Sette i deceduti. Due pazienti di 69 e 82 anni di Reggio (quartiere Gallico e centro storico), il dipendente comunale 57enne di Montebello Jonico, il paziente 65enne di Crotone, l’informatore scientifico 65enne di Tarsia residente a Rende, il pensionato 79enne di Paola e stamattina il pescatore 75enne di San Lucido.

Cinque ricoveri in più rispetto a ieri: 3 a Reggio, 1 a Cosenza, 1 a Crotone. A Catanzaro però, come leggete più avanti nel bollettino dell’Azienda, hanno 2 ricoverati in più. Speriamo che la Regione corregga presto il dato. I casi complessivi di oggi – tra i quali ci sono 31 isolamenti domiciliari – sono così ripartiti: +11 a Crotone, +7 a Catanzaro, +13 a Cosenza, +3 a Vibo Valentia. 

COSENZA, 32 RICOVERI 

Quattro pazienti sono ricoverati in Terapia intensiva: due sono di San Lucido, una è di Corigliano-Rossano e uno di Rende. Febbre alta e difficoltà respiratorie: la loro è una battaglia contro il tempo, i medici capeggiati dal primario Pino Pasqua stanno facendo tutto il possibile per salvarli.

Il focolaio più attivo continua ad essere quello di Corigliano-Rossano, con 10 casi. Il sindaco Stasi non nasconde nulla ai suoi concittadini: ieri due ricoveri. Uno sembra sia stato trasferito all’ospedale di Rogliano, l’altro, che è a Cosenza, è un medico di base, il secondo ad essere infettato dopo il collega dell’ospedale di Cetraro. Altri 3 casi a Cariati, dove però sembra che il focolaio si sia circoscritto. Un caso viene segnalato in una Rsa di Bocchigliero e la circostanza ha creato apprensione in attesa dell’esito di altri tamponi.

Oggi nessun caso ufficiale dal Tirreno (10 casi), dove però c’è il caso Cetraro, un ospedale in chiara difficoltà, specie dopo il contagio del gastroenterologo e la ribellione di medici e infermieri, che ufficialmente è Centro Covid19 ma non ha i requisiti strutturali per farlo. Sono 5 i pazienti ricoverati di San Lucido (due in Rianimazione). Un caso a Paola, Fuscaldo, Cetraro, Belvedere e Santa Maria del Cedro (comune di residenza del medico).

Ieri invece è esplosa definitivamente la polveriera del Savuto, con tanto di ordinanza di chiusura della Regione. Ai tre casi accertati di Rogliano (il 68enne titolare di un autolavaggio e attivo nel settore dei bus, l’ex professore in pensione e sua moglie psicologa), si è aggiunto il sindaco Giovanni Altomare mentre si è in attesa dell’esito di altri tamponi effettuati su assessori, consiglieri comunali ed altre persone. L’assessore alla Cultura, in particolare, è ricoverato a Cosenza in attesa di ripetere il test, come da prassi, nella giornata di oggi. Da Santo Stefano di Rogliano arrivano poi altri due casi (il militare 25enne e suo padre), ai quali vanno aggiunti quelli della moglie e della figlia del militare, in isolamento domiciliare così come altri due parenti di Terranova da Sibari. 

Comunicato congiunto dal Comune di Rogliano e dal Comune di Santo Stefano di Rogliano.

Per il Comune di Rogliano i dati che sono stati forniti dall’ASP sono i seguenti: 4 affetti da Covid-19, più 1 caso risultato negativo al tampone, ma sottoposto ad osservazione nel reparto di malattie infettive. Sono ufficiali anche i 5 casi di Santo Stefano di Rogliano. Nei dati forniti dalla Regione Calabria sono stati conteggiati i casi di una coppia residente a Terranova da Sibari che ha avuto contatti con i soggetti positivi di Santo Stefano. In totale i casi tra Rogliano e Santo Stefano di Rogliano sono 10 incluso il soggetto negativo al tampone ma trattato in malattie infettive come COVID-19.

Infine, un caso viene annunciato dal vicino comune di Marzi.

Si informa la cittadinanza che ci è pervenuta UFFICIALMENTE la comunicazione riguardo ad un nostro concittadino risultato positivo al tampone covid-19. In attesa degli imminenti provvedimenti invitiamo i cittadini a “restare a casa” e ad attenersi scrupolosamente alle ordinanze emanate con le disposizioni restrittive circa gli spostamenti sul territorio.

Gli altri ricoverati arrivano dalla Valle dell’Esaro (1 Tarsia, 2 a Roggiano), in tre da Cosenza (i due sindacalisti della Uil, uno dei quali anche vigile del fuoco e un ingegnere 47enne, che probabilmente aveva avuto contatti con loro) e infine il paziente anziano di Rende.

CROTONE, CATANZARO E VIBO, 41 RICOVERI 

Sono sette i nuovi casi in provincia di Catanzaro del Covid 19 nelle ultime 24 ore. Lo rende noto la direzione amministrativa del Pugliese Ciaccio nel bollettino diffuso nella tarda mattinata di oggi. Comprendendo anche il resto della Calabria Centrale i nuovi casi sono complessivamente 21 (3 da Vibo di cui uno dubbio, 11 da Crotone, che continua a registrare il maggior numero di casi nella Calabria centrale).

Complessivamente sono 14  i ricoveri nel reparto di Malattie Infettive di Catanzaro, due in più rispetto a ieri (il dato discorda con quello della Regione, che ne assegna due  in meno, ndr). Aumentano anche i pazienti in terapia intensiva, che sono dieci compresi i due pazienti trasferiti da Bergamo. Dall’inizio dell’epidemia i casi di Coronavirus nella Calabria centrale (Catanzaro-Crotone-Vibo) salgono quindi a 122, incluso un tampone della zona di Crotone risultato positivo ma che dovrà essere ripetuto perchè dubbio.

Undici casi in più a Crotone ma solo uno è il nuovo ricovero a Malattie infettive.

È Cutro il comune della provincia di Crotone che desta maggiori preoccupazioni per la diffusione del contagio e non a caso ieri, prima ancora della grottesca “chiusura generale” della Calabria decisa dalla Regione, era già arrivata l’ordinanza per Cutro. L’analisi epidemiologica dei contagi finora riscontrati nel Crotonese rivela che proprio a Cutro, dove si registra il più alto numero di persone rientrate dal Nord Italia, soprattutto dall’Emilia-Romagna, che si sono autodenunciate, si troverebbe un focolaio del virus.

Non è un mistero che in questi ultimi giorni si sia registrata un’impennata improvvisa dei casi positivi a Crotone e provincia. Riguardo alla provenienza dei contagiati, Cutro ha un ruolo centrale. Tra i pazienti contagiati ci sarebbero infatti quattro operai di un consorzio pubblico forse infettati da uno dei primi pazienti positivi, anche in questo caso riconducibile a Cutro.

Sono di Serra San Bruno gli ultimi tre casi di positività al Covid-19 registrati questo pomeriggio in provincia di Vibo Valentia. Si tratta dei parenti dell’uomo già contagiato dal virus: in particolare della moglie, del figlio e del fratello del capofamiglia.