Cosenza 2016, Presta ci ricasca: dopo Briatore, ecco il razzista Del Debbio

Presta, dopo lo scivolone con Briatore ci ricasca di nuovo. Deve soffrire di una grave forma di “esterofilia” cronica, altrimenti non si spiega.

Eppure sembrava che l’avesse capita la suonata dopo quello che si era scatenato nel web in seguito all’affermazione di Flavio sulle abitudine dei cosentini. Pensavo avesse ben compreso, proprio per colmare il gap che più di tutti gli si imputa, ovvero la mancanza di cosentinità, che a parlare di noi deve essere chi realmente ci conosce e non chi fa audence.

A questa cosa i cosentini ci tengono, e non è mero campanilismo. Dato che Lucio si candida a dirigere la città. Deve dimostrare di essere in sintonia con i cosentini, che conosce i nostri usi e i nostri costumi ma più di tutti i nostri problemi. E per la sua prima uscita pubblica, che si terrà sabato 9 aprile alle ore 18.00 al cinema Citrigno sceglie di farsi intervistare da un giornalista di dubbia (è il caso di dirlo) matrice qual è Paolo Del Debbio. Uno che più che un giornalista definirei un gastroenterologo. Visto che l’unica cosa che riesce a fare è parlare allo stomaco.

Stimolando funzioni fisiologiche elevate oltre la norma che solo alcuni potenti lassativi possono eguagliare. Oltre a produrre, allo stesso (cioè allo stomaco) svariati sintomi quali: stintini a mazzacorda e palummi ca un ti dicu.

Paolo Del Debbio è il prototipo del servo sciocco, quello che non ha una sua idea ma sa esprimere perfettamente quella del suo padrone. Lecchino di Berlusconi e Confalonieri della prima ora e conduttore televisivo di programmi spazzatura che neanche la casalinga di Voghera guarda più. Un seminatore di odio tra la gente.

Sempre pronto a fomentare guerre tra poveri e a salvaguardare il culo dei potenti. Razzista fino all’osso. Non solo verso gli “stranieri” ma anche verso i meridionali. Che definisce fannulloni e dormiglioni proprio come ha fatto Briatore.

Insomma viene da chiedere a Presta: che bisogno c’è di portare questo personaggio a Cosenza: forse per la sua popolarità? Per la sua professionalità? Per la sua conoscenza della città? Spiegaci Lucio. Forse che tali qualità non le riscontri a Cosenza? E poi, la cosa più importante, cosa deve chiederti questo zerbino di Cosenza? Che ne sa lui, quali sono i nostri problemi? Che deve chiederti, non l’ho capito. Forse si tratta di una di quelle interviste concordate? Caro Lucio marchiamo male. E’ la seconda che mi combini, non vorrei alla fine diventassi come Bertolaso che ogni volta che parla perde punti. Attenzione che dopo non scrive solo Iacchite’, ma c’è il rischio che arrivi Striscia la Notizia.

GdD