Cosenza. Franz l’incappucciato, i suoi “padrini” e l’elogio della Massoneria

La campagna elettorale per le Comunali a Cosenza non solo non è mai decollata ma è diventata giorno dopo giorno sempre più imbarazzante. Il candidato ufficiale del Pd Franz Caruso sa benissimo che la sua candidatura prima e la sua elezione poi sono perfettamente funzionali – in perfetto stile Boccia – agli accordi con il centrodestra che hanno portato Amalia Bruni alla prevedibilissima sconfitta alla Regione e che hanno portato lui a guidare il Comune facendo il prestanome alla cricca di Nicola Adamo, Enza Bruno Bossio e Franco Iacucci. La parola d’ordine è sempre la stessa: la farsa deve andare avanti. Con tanto di partecipazione del candidato ambiguo di questa competizione ovvero De Cicco, che è “riuscito” nell’impresa (ma guarda un po’ il caso!) di prendere meno voti del socialista “incappucciato” e di accodarsi alla sua “cricca” nel ballottaggio.

Già, l’incappucciato. Franz Caruso è iscritto negli elenchi ufficiali della Massoneria, quelli del Goi (Grande Oriente d’Italia). L’aspetto surreale è che il soggetto, al di là del solito “elogio” della Massoneria dei tempi del Risorgimento e del fascismo, non riesce proprio ad ammetterlo e si nasconde dietro la sua non iscrizione ad “associazioni segrete”… E ci mancherebbe pure… Il Goi non è un’associazione segreta ma la Massoneria “moderna” non è certo quella di Mazzini e col passare degli anni, da Mussolini in poi, è degenerata al fianco della mafia e della ‘ndrangheta e non siamo certo noi a doverlo scoprire. L’incappucciato, dunque, oltre a non avere il coraggio delle sue azioni, continua a tenersi il cappuccio ma fa finta di non averlo e tutto questo rende la sua posizione ancora più imbarazzante perché è massone e non lo dice nonostante il suo nome compaia regolarmente negli elenchi. Come possiamo dimostrare senza nessun problema. 

Per il resto, c’è chi ha parlato di “grande presenza” alla sua convention finale, come se le centinaia di persone che hanno partecipato alla pagliacciata di Cristo Re (si e no tutto il plotoncino dei quattro candidati che è riuscito a convincere) fossero chissà quale patrimonio. Noi avremmo sinceramente qualche problema a ostentare “felicità” per le candidature di trasformisti e riciclati come Mimmo Frammartino o Roberto Sacco o peggio ancora Caterina Savastano, Damiano Covelli, Giuseppe Mazzuca e tutti i riciclati vari al netto di qualche altro “residuato” delle liste di Occhiuto di 5 anni fa. La verità è che le liste che sostengono Franz l’incappucciato sono l’altra parte della “cupola” e sono perfettamente funzionali al “sistema”. Quello di Nicola Adamo e di Enza Bruno Bossio, perfettamente uguale a quello degli “alleati” del centrodestra.

Quanto ai riferimenti sul socialismo, sarebbe il caso di stendere un velo pietoso ma su due concetti proprio non possiamo tacere. La storia ha detto con estrema chiarezza che il “socialismo” di Craxi, sostenuto da Franz Caruso fino alle estreme conseguenze, è stato quello del ladrocinio sistematico dei fondi pubblici. E consigliamo vivamente a Caruso di non avventurarsi neanche nel nominare il nome di Giacomo Mancini, che non solo non l’ha mai sopportato (e cagato) ma ne ha sempre giustamente parlato male, fin da quando reggeva il moccolo ai Cinghiali, a Paolo Romeo e a Franco Pino. E non siamo certo noi a scoprire che nel 1993 quando il vero socialismo di Mancini sbaragliò il campo dei partiti, Caruso stava con i ladri e i corrotti, altro che chiacchiere.

Del resto, i “padrini” di Franz ovvero i coniugi diabolici Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio hanno scelto l’incappucciato perché è il loro prestanome perfetto per Cosenza, e nella città dei Bruzi non c’è stato neanche il “problema” di eliminare De Magistris. Eh già, perché a Cosenza non c’è stata neanche l’ombra di una candidatura di rottura. Tutti allineati e coperti nel segno della “fratellanza”.