Cosenza 2021. Il derby dei Cinghiali, le “bandierine” della Succurro e il “riminizzo” di Giudiceandrea

Ormai la politica si fa tutta attraverso… Whatsapp e le chat. Non scopriamo certo l’acqua calda, specie alla luce di tutto il can can legato al caso Palamara e non solo. Ed è chiaro che anche la campagna elettorale per il Comune di Cosenza non sfugge a questa regola. Giusto una settimana fa scrivevamo che erano almeno dieci i possibili candidati sindaco ed elencavamo nomi e circostanze. A sette giorni di distanza, grazie anche alle informazioni di prima e seconda mano che arrivano dalle chat, possiamo tranquillamente affermare che si lavora giorno e notte a intese e inciuci e che il raggio d’azione arriva fino ai fatidici 360 gradi.

Partiamo dal centrodestra, dove tengono banco le ipotesi relative agli accordi – più o meno sottobanco – della Lega, che quasi sicuramente decreterà il candidato a Palazzo dei Bruzi, anche perché sono in molti a non scommettere un solo euro sulla durata della consiliatura regionale di Jole Santelli per motivi – diciamo così – extrapolitici.

I rumors delle chat dicono che si fa strada l’inciucio tra il coordinatore regionale della Lega Cristian Invernizzi ed un big della politica calabrese ovvero il Cinghiale, al secolo Tonino Gentile, notoriamente sgradito alla base ma evidentemente non al segretario regionale leghista. Tonino ‘u furbu attende al varco “novità” dalla Regione ma non manca chi prevede per lui addirittura una clamorosa candidatura a sindaco al posto della nipote Katya, le cui quotazioni stanno letteralmente crollando e c’è chi ipotizza anche un diabolico depistaggio nei confronti della figlia di Pino, tutto proteso a bruciare Katya dei Cinghiali tramite il suo fedelissimo lobbista (quello, per capirci, che abbusca spesso e volentieri per questioni… finanziarie) in questo derby tutto in famiglia. Fantapolitica? Sì, certo, ma non si sa mai.

Mario Occhiuto, intanto, manovra le sue pedine e le chat che lo riguardano indicano ormai in caduta libera l’attuale vicesindaco Francesco Caruso, alla cui candidatura ormai non crede più neanche il… diretto interessato. Se fosse stato per il cazzaro, non avrebbe disdegnato per niente Marco Ambrogio, uno dei prototipi più classici di comunista col culo degli altri, trasversale al punto giusto e graditissimo a Occhiuto. Ma i leghisti, che non sono fessi, hanno subito obiettato che è molto meglio… la moglie ovvero Rosaria Succurro da San Giovanni in Fiore, che in un primo tempo sembrava destinata a correre proprio per le Comunali del suo paese d’origine ma che invece potrebbe mettere d’accordo il cazzaro di Cosenza e il Cazzaro verde. Ultimamente Occhiuto ha mandato in avanscoperta qualcuno dei suoi sciacquini e gli ha fatto scrivere chiaramente di promuovere la candidatura di  Rosaria  Succurro come sua successore. Le bandierine di fianco al nome tolgono ogni dubbio (e qui ci rivolgiamo agli… intenditori del settore) rispetto alla provenienza del Nostro. Quanto alla consistenza della Succurro, ci rifugiamo nella stesa di un velo pietoso, che accomuna tutti (nessuno escluso) i protagonisti del decennio più buio della storia di Cosenza.

Sul fronte delle candidature “sciolte” in attesa delle indicazioni ufficiali della coalizione registriamo il solito attivismo da parte di Francesco De Cicco ma anche quello di altri due personaggi in cerca d’autore che ci vengono segnalati da molti lettori: Franco Pichierri e Fabrizio Falvo. Il primo, voltagabbana e banderuola della politica cosentina, strizza l’occhio ai moderati mentre il secondo, che invece ha un profilo politico e personale di tutto rispetto, si rivolge ad un elettorato di destra puro, che come minimo è nauseato dai nomi che stanno uscendo fuori. In primis quelli dei tromboni (grande e piccolo) dello studio legale Carratelli, lo studio più “pagato” dalle determine occhiutiane, porcaria e arrassusia…

Passando invece al centrosinistra, le novità di questi giorni riguardano il riminizzo di un altro comunista col culo altrui, il famigerato Giuseppe Giudiceandrea, trombato clamorosamente alla Regione, e frustrato dai suoi stessi compagni nell’aspirazione di entrare al posto del tonno dimissionario, che cercherebbe un rilancio proprio dalle Comunali di Cosenza. Ma la base del Pd ha accolto con estrema freddezza – per usare un eufemismo – le sue velleità e guarda decisamente oltre. Sempre in prima linea Bianca Rende in quota Renzi, ma in decisa ascesa le quotazioni di Giacometto Mancini, che per quanto se ne sa sarebbe riuscito a convincere Franz Caruso ad appoggiare il suo “progetto”. Un quadro decisamente imbarazzante. Forse anche di più di quello del centrodestra.

E dev’essere soprattutto per questo che si guarda con speranza alla sinistra cosiddetta antagonista, dalla quale per il momento escono fuori due nomi di persone serie e oneste (e in questo bestiario del quale trattiamo è certamente un importantissimo punto a favore) come Valerio Formisani e Luigi Bevilacqua. Nessun segnale di vita invece dal Movimento Cinquestelle. 

Chiudiamo con un piccolo accenno a Carlo Tansi, che al di là del sexgate che l’ha travolto e che probabilmente lo terrà fuori dalla mischia, è sempre il più votato dai cosentini alle ultime Regionali con oltre tremila preferenze. I suoi voti in libera uscita farebbero gola a parecchi personaggi che gravitano nel panorama politico cittadino ma siamo in attesa di altri indizi prima di rendervi edotti delle manovre e dei lavori in corso.