Cosenza al tempo de (i)Greco: ecco come dividono e ricattano i lavoratori con l’aiuto della… digos

Soltanto qualche mese fa iGreco avevano fatto scrivere e firmare una lettera a quella fetta di dipendenti della clinica Misasi che hanno assunto. In questa lettera (naturalmente di puro stampo ricattatorio) i dipendenti asserivano che i loro ex colleghi (i 51 licenziati) non assorbiti e quindi licenziati, erano stati assunti per meriti politici, cioè perché erano portatori di voti da parte di ex sindaci, ex consiglieri comunali e provinciali – in primis Roberto Bartolomeo –, parenti di politici – in questo caso lo zio di Sconosciuto – eccetera.
Insomma, tutta gente senza professionalità, a loro dire: Oss, centralinisti, ausiliari, addetti alle pulizie… La lettera (come minimo contraddittoria) continuava così; “Ringraziamo l’ex titolare Ennio Morrone per la sua bontà ma con iGreco ci troviamo meglio, ci garantiscono tutto e soprattutto ci pagano puntualmente. Ci teniamo a scriverlo perché abbiamo timore di perdere il lavoro perché esso è l’unica fonte di lavoro che abbiamo…“.

I 51 dipendenti licenziati quando l’hanno letta sono rimasti sbigottiti, di sicuro non si sarebbero aspettati da parte dei loro ex colleghi la solidarietà, ma addirittura vederseli aizzati contro, essere definiti senza professionalità, dopo averci lavorato fianco a fianco per anni ed essere definiti portatori di voti, quando con lo stesso metodo molti di loro sono stati assunti (prova ne sono i loro stessi nomi nelle varie liste di Morrone), era ed è una cosa che non si può né leggere e né sentire.

Naturalmente con molta dignità gli ex colleghi non hanno risposto a questa lettera palesemente menzognera e soprattutto dai toni contraddittori e ipocriti. Era chiaro che si trattava di una lettera estorta con il ricatto del licenziamento o di farli lavorare male… se siete stati assunti in maniera limpida che motivo c’è di scrivere “… l’abbiamo scritta perché teniamo al posto di lavoro e soprattutto riconosciamo la gentilezza di Morrone in passato e la bontà e serietà dei Greco oggi”?

Fra i dipendenti licenziati girava la voce che questa lettera era stata scritta da un tale che si chiama CARIOLA, servo e soprattutto FUNZIONALE al sistema dei MORRONE in passato e oggi allo stesso modo al soldo de iGreco.

Da tenere presente che nei 51 licenziati c’è pure sua moglie, assunta come centralinista e poi passata in infermeria (cambio qualifica) per salvargli il posto. Naturalmente per ricompensarlo (sua moglie non partecipa alle lotte, insieme a Bartolomeo ed a altre figure che hanno salvato, ovviamente figli o parenti di personaggi molto particolari) al CARIOLA gli hanno raddoppiato lo stipendio (cioè oggi con iGreco percepisce la stessa cifra che guadagnavano lui e la moglie con Morrone).

Quindi ricapitolando: CARIOLA scriveva, una dipendente – della quale tutti conoscono nome e cognome – invece … intimava (minacciava) ai dipendenti di firmarla e Bartolomeo (perché gli è stato promesso che più in là lo ripescheranno) assisteva.

Detto ciò, sottolineiamo che i dipendenti avevano continuato nella loro protesta, speravano perché tutti possono verificare che il loro è un licenziamento che non si poteva fare perché c’è un concordato in corso mentre alcune figure (centralinisti – impiegati) sono state licenziate perché ritenute inutili (mentre oggi al loro posto hanno messo addirittura fisioterapiste, assistenti sociali o impiegati senza titolo e capacità)… E in più non c’è stato un accordo neanche con i sindacati più “venduti” come Cgil, Cisl e Uil…
Tra le tante forme di protesta c’era stata anche quella più eclatante (non di certo unica) ovvero quella culminata nella salita sul tetto della clinica Misasi (che poi in effetti altro non è che una terrazza…).

Naturalmente l’arrampicata fosse stata fatta (come fanno tutti quelli che sono disperati) con il rischio della propria incolumità e soprattutto nella massima sicurezza per gli altri, cioè per chi non partecipa o assiste. Questo tipo di protesta è quella che di solito ti fa ottenere più visibilità, ma per quanto si possa pensare che il rischio è minimo o tutto calcolato… non si considera però che la temperatura era comunque molto fredda (eravamo a gennaio…), e anche l’età di chi la fa (avanti con gli anni ma non prossimi alla pensione) e la situazione di monoreddito con figli a carico. In queste condizioni uno potrebbe anche fare una sciocchezza…

Ebbene, questa arrampicata ha fatto infuriare i tamarri arricchisciuti. E non solo per la figura barbina immortalata dai video e diventata virale del boss capo…: iGreco hanno addirittura chiuso la porta della terrazza per non fargli arrivare viveri… Le provviste sono state fatte poi arrivare con una corda dai colleghi previo sopralluogo e parere positivo della digos… E alla fine sono scesi perché avrebbero ottenuto una promessa di attenzione per la vertenza da parte della commissione della Regione alla sanità nella quale ci sono elementi come Michele Comito della cricca di Vito Pitaro e Peppe ‘ndrina e come Simona Loizzo della loggia di Cosenza alla presenza di qualche portaborse di Robertino Occhiuto il parassita… E di conseguenza tutti capiscono che sono scesi perché il boss capo ha “ordinato” alla digos e quindi al vicequestore De Marco di sgomberare i manifestanti.

Ma intanto iGreco continuano a sobillare i loro lavoratori-schiavi perché il loro obiettivo è quello di vendicarsi. E così dopo la prima lettera pubblicata sui media che finanziano e sui social ne è stata sfornata un’altra, sempre degli stessi autori e firmatari, nella quale si annuncia che quei poveri dipendenti licenziati saranno anche denunciati per VIOLENZA e si prende di mira l’unico sindacato non venduto e l’unico sindacalista che fa il suo dovere contro questa gentaglia. Ormai siamo al segreto di Pulcinella, ovviamente veicolato con l’appoggio dei poliziotti corrotti della digos. Questa ormai è diventata Cosenza al tempo de… iGreco. Sic! LEGGI QUI IL SEGUITO (https://www.iacchite.blog/cari-igreco-vi-spiego-chi-sono-di-ferdinando-gentile/)