Cosenza, la Finanza all’ASP: il “cerchio magico” del Cinghiale guadagna 32mila euro di straordinario

L’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza è un vero e proprio verminaio dove chi può arraffa quanto più necessario. Basta essere inseriti in quel cerchio magico (soprattutto quello del Cinghiale ma ci sono anche quelli di Palla Palla e Madame Fifì e persino del cazzaro, ormai…) e tutto è possibile.

Naturalmente ogni cosa ha il suo prezzo. Anche guadagnare 32mila euro di straordinario in un anno (il riferimento è al 2015 ma non solo…). A queste cifre alcuni dipendenti, quelli che hanno le carte in regola per essere arruolati nell’esercito dei lecchini pronti a tutto, si sono prostituiti al sistema.

Chi saranno mai questi dipendenti che in meno di un anno hanno prosciugato il fondo del comparto al punto che non ci sono più i soldi per pagare la produttività al resto del comparto?

Nei corridoi di via Alimena, ma a dire il vero anche in altri ambienti, se ne fa un gran parlare. La notizia ormai è sulla bocca di tutti da diverso tempo. Anche nelle stanze della direzione generale la voce cammina e l’imbarazzo che purtroppo non si è mai letto sul viso di plastica dell’ormai ex “numero uno” Mauro, ha alimentato sempre maggiori sospetti e malumori.

Non solo, considerato che, dopo un lungo letargo, sembrerebbe si siano svegliate le organizzazioni sindacali e, udite bene, il collegio sindacale, Mauro (sempre faccia di plastica) ha ciarlato per mesi della sua molto presunta intenzione di nominare (per lavarsi la coscienza) una commissione che indagasse sull’accaduto. Ma sono passati ormai anni, Mauro se n’è tornato da dov’era venuto e chi è entrato al suo posto si è guardato bene dall’affrontare il “pericoloso” argomento.

Raffaele Mauro
Raffaele Mauro

Ma francamente questo ci sembra solo uno spreco di energie e suona molto come una perdita di tempo per insabbiare il tutto. Una beffa.

Ma tanto tutti sanno che la maggioranza dei dipendenti (quella non assoggettata alla logica dei Cinghiali e di Madame Fifi) su questa vicenda non arretrerà di un millimetro. E tutti, ma proprio tutti, pretendono il pagamento della produttività.

Il clima che si respira a via Alimena, come in tutte le strutture dell’Asp, non è certo idilliaco. Ma ancora, tranne qualche piccola indiscrezione, le bocche sono cucite. Si sussurra che tra questi signorini privilegiati vi sia un dipendente “campione” che ha ricevuto più di 32.000 (trentaduemila) euro in un solo anno tra straordinario e reperibilità, notturna e festiva al netto dello stipendio fisso. Dunque un vero campione.

magnaNon che questo sia l’unico, perché sono diversi i dipendenti furbacchioni che hanno contribuito a prosciugare il fondo, ma questo dipendente supererebbe tutti. Si dice sia un dipendente in servizio sul Tirreno, assunto ai tempi di Petramala attraverso quei progetti “fasulli” proposti dal solito Remigio Magnelli. Il più viscido di tutti. In questi ultimi giorni, tutti sanno che a Cosenza, tra Asp e ospedale dell’Annunziata, si sta registrando una febbrile attività della Guardia di Finanza e non solo per quei dipendenti “eccellenti” che fanno timbrare il badge ad altri e se ne vanno a fare i loro porci comodi. Pare che la Guardia di Finanza di Roma abbia scoperto che ad un dipendente della sanità cosentina, il famoso “geometra” della manutenzione, venivano pagate 265 ore mensili di straordinario… 

E naturalmente chi è che liquida? Il direttore del personale ovvero Remigio Magnelli. Tutto torna. Il suo palese atteggiamento irridente, volto all’umiliazione di una intera categoria di dipendenti, per favorire pochi amici, ormai non più tollerabile, supera ogni decenza. Qui qualcuno ben individuato ha distratto fondi da un capitolo ad un altro. Questo è un reato perseguibile penalmente e il suo silenzio suona come una chiara complicità che tutti gli attribuiscono.

I dipendenti, specie ora che Mauro se n’è andato, non sono disposti a rinunciare ai loro soldi. Sono stanchi di subire soprusi, prevaricazioni e mortificazioni di ogni genere che ormai si ripetono con cadenza quotidiana.

L'ingegnere Sosto
L’ingegnere Sosto

Sono stanchi di vedersi superare sempre dai soliti unti. E’ impossibile vedere avanti sempre i soliti Gennaro Sosto, Tonino Perri, Giovanna Borromeo, Gaetano Vitola, Michele Giraldi, Nicola Buoncristiano, Francesco Nicoletti, fare razzia di ogni cosa.

Non si può più assistere passivamente a questo saccheggio dell’ASP. È arrivato il momento di prendere coraggio e denunciare tutte queste malefatte che quotidianamente si consumano nella sede dell’ex INAM di via Alimena ridotta a verminaio ormai da troppi anni.