Cosenza. Alzabandiera all’Itis Monaco: “usi ad obbedir tacendo”?

Mercoledì si terrà all’Istituto Tecnico Industriale “Monaco” di Cosenza una anomala manifestazione: la cerimonia dell’Alzabandiera e poi dell’Ammainabandiera presso il cortile interno della scuola alla presenza di diversi ufficiali del Reggimento Bersaglieri di stanza a Cosenza.

Si potrebbe tanto discutere nel merito, da diverse posizioni e certo tutte legittime, ma ancor prima si pongono questioni di metodo, assolutamente inevase nella circolare della Dirigente di quell’Istituto. Circolare che recita: “come disposto dal Comando 1° Reggimento Bersaglieri di Cosenza, previa autorizzazione dell’Ufficio Scolastico Provinciale, si comunica che … si svolgerà la cerimonia …”.

Ma come? La disposizione di una cerimonia all’interno di una scuola pubblica viene determinata dall’esterno, da un’altra Istituzione? E gli Organi Collegiali la hanno discussa ed approvata? E “i docenti dell’ora” destinati ad accompagnare gli alunni hanno dato la loro volontaria disponibilità? E ai ragazzi o alle loro famiglie è stata chiesta l’adesione? “Usi ad obbedir tacendo” è un motto che non dovrebbe valere per alcun contesto, figuriamoci in una Scuola della Repubblica!

E poi, sicuramente è auspicio di tutte e tutti che le Forze Armate italiane vivano processi sempre crescenti di democratizzazione (fino a qualche tempo fa vigeva il divieto di organi di rappresentanza sindacale, ad esempio) e sempre più siano portatrici dei valori di Pace e di Giustizia tra le Nazioni, come afferma l’art.11 della nostra Costituzione. Ma restiamo molto perplessi non certo sulla scelta della scuola (che ha tantissimi meriti) ma sulla motivazione che la ha determinata: essere intitolata ad una Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Si dà il caso però che Antonio Monaco, a cui è intitolato l’ITIS di Cosenza, considerato “eroe della seconda guerra mondiale morto nel 1940” e decorato con quell’alta onorificenza, era capitano del Regio Esercito durante la dittatura mussoliniana ed è morto nel novembre 1940 a Devilnaki sul fronte greco durante l’aggressione imperialista dell’Italia fascista ad un altro Paese, ad un altro Popolo. Aggressione subito supportata, dato che il Regio Esercito non riusciva a compiere autonomamente queste tragiche “imprese”, dalle truppe naziste. Insieme alle quali il Regio Esercito, durante la dittatura fascista, commetteva atrocità immani nella penisola balcanica come nel resto d’Europa ed in Africa.

Non si chiede di annullare l’evento, quello di mercoledì al contrario può essere un’occasione molto utile per una riflessione collettiva su vari argomenti: su quanto le guerre siano drammatiche e funeste, su come le spese militari debbano essere assolutamente ridotte e convertite in spese sociali a cominciare dalle scuole, su come il nazifascismo sia la più aberrante pagina della Storia moderna. Ed anche per un ripensamento sull’intitolazione di quella scuola: l’Italia è piena di eroi che il fascismo lo hanno rifiutato, avversato, combattuto. Si dedichino a loro le strade, le piazze, i luoghi pubblici. E soprattutto le Scuole!

Pino Assalone e Francesco Gaudio, Democrazia e Lavoro – Sinistra CGIL