Cosenza, basta ai deliri di onnipotenza di Occhiuto (di Katya Gentile)

Occhiuto e il suo bodyguard... avissim'i fa ca piglia ancunu buffu?

‘A vucca è ma ricchizza, recita un vecchio adagio cosentino. E sono in tanti, soprattutto in politica, ad averne fatto sfoggio in tutti questi anni. Per esempio, Katya Gentile, che dopo anni di “lotta” al malgoverno di Occhiuto (che le aveva clamorosamente tolto le deleghe mandandola via dal ruolo di vicesindaco della città), si è improvvisamente convertita al verbo del cazzaro “conquistando” in cambio una candidatura alla Regione.. Questo è quanto scriveva il 9 settembre del 2017, all’indomani dei provvedimenti di chiusura delle strade (via Roma e viale Parco) che hanno paralizzato il traffico in città. Oggi tutto è dimenticato. Sempre a futura memoria.

di Katya Gentile

Oggi, finalmente, il delirio di onnipotenza dell’archicerchio, esperto di chiara fama anche in mobilità sostenibile, viabilità e sostenibilità ambientale, si è manifestato in tutto il suo splendore.
È riuscito, con la sua strabiliante idea, a paralizzare un’ intera città ed è riuscito, spavaldo e incurante, a trovare anche il coraggio di mettere nero su bianco le boiate che pensa, per difendere un provvedimento scellerato, partorito probabilmente in uno di quei momenti di aberrazione che lo fanno vivere su un pianeta diverso dal nostro, cercando di farlo passare per necessario.
Necessario??? Per chi????
Per i bambini che glielo avrebbero chiesto??? davvero non si può sentire!!!
Prima di dire di si ai bambini, “l’unto dal Signore” avrebbe dovuto soffermarsi a verificare, giusto qualche cosetta. Perchè è da malvagi e disonesti fare promesse che non si possono mantenere, specie ai bambini!

Come ha potuto solo pensare che il traffico dell’arteria principale di ingresso all’autostrada, sulla quale insistono due tra le scuole più popolose di Cosenza, che riusciva a contenere 4 file di macchine, fino a ieri, possa, da ora in poi, riversarsi, insieme alle famose riseghe per i parcheggi, su di una traversa che finisce nel neonato imbuto di viale della Repubblica, e calare il provvedimento con la stessa sfrontatezza e strafottenza di chi sa di potere tutto e dà dimostrazione di non aver rispetto per nessuno.

Ponendola, oltretutto, come se quel genio di Einstein avesse trovato la panacea all’inquinamento ambientale e la soluzione definitiva allo scorrimento della viabilità in quella zona, per lo più congestionata, sempre fino a ieri, solo nelle ore di punta e non per 6 ore mattutine con pausa pranzo e ripresa pomeridiana di oggi.
Si chieda all’Arpacal di fare le rilevazioni per confrontare i dati dell’inquinamento acustico e quello ambientale prima e dopo l’indispensabile e salvifico ‘intervento del “Signore Assoluto”.

Non si può spacciare un provvedimento come di “Pubblica Utilità” se di utile non c’è nulla nè per la Città, nè per la Comunità, mentre si tratta, invece, di una sconsiderata manovra attuata per agevolare una società privata cui e stata affidata la gestione di un parcheggio, stando alle indagini e agli arresti, costruito dalla mafia e mai collaudato. Dalle pagine di fb, sempre lui, ci rassicura sul fatto che il suddetto parcheggio goda di buona salute economica per sviare sul movente dell’operazione. E sorgono, immediatamente spontanee, almeno 2 domande: con quale conoscenza, il sindaco si affretta a fare questa precisazione, se il parcheggio è gestito da una società privata che nulla dovrebbe avere a che fare con il Comune?
E la seconda: se va così bene, avendo una capienza, non di 1000, nè di 10000, ma di circa 300 posti, come può “imporre” alla società di fare 100 abbonamenti, che corrispondono ad 1/3 dei posti auto, in convenzione e a “prezzi stracciati”?
A questi cosa gliene verrebbe? E le domande sono diventate già tre…

Logicamente, neanche per un istante, durante il complicato parto della trovata del secolo, ha pensato al percorso dei mezzi di soccorso, a chi a Cosenza viene per lavoro o per l’ospedale e a tutti quei cosentini che la macchina sono costretti a prenderla quotidianamente, perchè non tutti hanno la fortuna di vivere in centro o di avere la macchina con l’autista e la scorta. Ha considerato men che meno il disagio che ha già creato alle attività commerciali, sostentamento di intere famigliie, con il traffico paralizzato ed il divieto di parcheggio, che penalizza enormemente pure i residenti.

A proposito la giornata persa di oggi chi gliela paga agli esercenti? Giusto! Un pagherò, tanti bei fiumi di parole ed è fatta!
Probabilmente molti di questi dovranno anche chiuderle quelle attività commerciali, se lo scienziato non si ravvederà.

Io sono pronta a scendere in piazza e a fare barricate, se necessario, visto che tutto continua a tacere, per dire basta a tutti gli abusi, le menzogne, le illegalità e gli eccessi di potere, per dire no a questi stravolgimenti inutili e dannosi dell’ultim’ora, per tutti i problemi seri come l’acqua, il centro storico, i quartieri sporchi e abbandonati, solo per citarne alcuni.
Il marchese del grillo altrimenti resterà convinto di poter fare e disfare come gli pare e di poterla dare a bere sempre e per sempre, non esistendo di fatto nè opposizione (se non per qualche isolato attacco, sparato pure a salve), nè organismi di controllo, nè magistratura.

Solo oggi si risveglia il Pd, che con una nota tiene a chiarire che i Consiglieri comunali, che prendono pure uno stipendiuccio niente male per ricoprire quel ruolo, aspettavano la convocazione di una Commissione o di un Consiglio.
Ora mi dico e chiedo loro: che vi aspettavate l’invito ufficiale, la condivisione? La Conferenza stampa? Avrete imparato che queste ultime sono destinate alle piazzate? Qua si parla di scelleratezza pura nel trattare la Cosa Pubblica.
E vi prego non ditemi che, ancora, DOPO 6 ANNI, non avete capito che vivete nell’era Occhiuto… in cui tutto ciò che “l’unto” pensa, diventa possibile… e il resto non conta nulla.

Teniamo ben presente, però, che al peggio può non esserci mai fine, se non c’è qualcuno disposto a fermare la giostra e che, chi non farà nulla, e questo vale per tutti, non dovrà poi offendersi quando sarà ritenuto complice delle sue nefandezze.