Cosenza, bentornata Marisa ma adesso lascia stare Morra

Bentornata Marisa. Lo confessiamo: ci sei mancata. Avevamo il timore che non saresti mai più tornata a Cosenza. E come darti torto se così avessi deciso, dopo tutto quello che hai passato. La situazione in procura da quando sei partita, è rimasta sempre la stessa: corruzione, angherie, abusi, soprusi, continuano a farla da padrone. Anche se il tutto, oggi, avviene con modi diversi dal passato: non più spavalderia, ma tanti tanti accorgimenti. Le notizie che arrivano da Salerno hanno allarmato un po’ tutti. Nessuno si espone più con arroganza e tracotanza come si faceva un tempo, forti delle coperture che la categoria dei magistrati ha sempre riservato ai propri affiliati, anche quando questi si macchiano di reati gravi come la compravendita di sentenze.

Cara Marisa, quello che è cambiato in procura è il modo di fare “affari” non certo l’atteggiamento di certi magistrati che continuano a mortificare laGiustizia, solo che i traffici non avvengono più nelle stanze dei vari Tridico e Cozzolino, ma nei corridoi e nei luoghi incupati del tribunale, lontano dal pc e dai telefonini.  Hanno una paura fottuta di essere intercettati.

Che dire poi del Gattopardo, al secolo Mario Spagnuolo procuratore capo, che ha ben capito l’aria che tira, ed è subito corso ai ripari mobilitando le sue pesanti amicizie all’interno del CSM, appoggiato anche dal ministro Bonafede, riuscendo, per il momento, a rimandare il terremoto annunciato dai Pm di Salerno, e anche l’ispezione ministeriale in procura. Nonostante le sue tante malefatte: anni e anni di corruzione praticata alla luce del sole, come tu ben sai. Del resto, chi meglio di te sa di che cosa è capace il Gattopardo, i suoi metodi li conosci bene: vedi ad esempio tutte le coperture giudiziarie che ha fornito al peggio della politica cosentina, a cominciare dagli intrallazzi commessi da Occhiuto e compari, intralciando spesso il tuo onesto lavoro.

Cara Marisa, come vedi non è cambiato nulla, quello che ti aspetta è quello che hai lasciato, la solita melma, anche se meno evidente. Perciò ci piace pensare al tuo ritorno come ad una forma di rivalsa del bene sul male, magari ispirata dalla tua voglia di riportare la legalità nel palazzo della Giustizia, infangato dalla presenza di tanti indegni. Ma non solo questo: si presenta per te, oggi, la giusta occasione per porre in essere le adeguate mosse contro tutti i venduti che si aggirano nel palazzo e rendere Giustizia, non solo ai cittadini che da anni aspettano questo, ma soprattutto a tutti quei magistrati che non ci stanno a passare per corrotti per via di qualche ladro che indossa la toga.

L’augurio che ti facciamo è quello di riuscire nella tua missione, magari riprendendo in mano le tante inchieste sui tanti ladrocini commessi nella pubblica amministrazione, che hai lasciato sulla tua scrivania. E in questo noi saremo sempre dalla tua parte.

Cara Marisa, un’ultima cosa te la vogliamo dire: lascia stare quell’ambiguo di Morra che fino ad oggi ha solo contribuito ad imboscare e incasinare le cose, e tutto per mera convenienza personale. Non fidarti di chi come lui ha agito dietro le quinte, come fanno i vecchi marpioni politici che lui dice di combattere, per far saltare, riuscendoci, l’ispezione al Tribunale, così come dicono i suoi colleghi deputati. Un personaggio che è meglio perdere che trovare. Che dirti di più se non buon lavoro e non aver paura: i cittadini onesti sono con te. Bentornata Marisa…