Cosenza Calcio sull’orlo di una crisi di nervi. E Guarascio ‘ncupa (sordi)

Nella Cosenza sportiva, alle prese con il terzo anno di Serie B gestione Guarascio, siamo come sempre in pieno caos e al consueto “tutti contro tutti” ovvero il clima ideale per il patron che, consapevole di avere il coltello dalla parte del manico, avrà come da scontato copione gioco facile a trovare i “colpevoli” se le cose dovessero precipitare.

Ricapitoliamo gli ultimi eventi: il Cosenza ha perso 3-1 a Lecce dopo sei risultati utili consecutivi, che tuttavia erano frutto di una sola vittoria e cinque pareggi. Una sconfitta amara e probabilmente anche immeritata, visto che ai salentini sono stati accordati due rigori, dei quali il secondo chiaramente “inventato” dall’arbitro, considerato che in Serie B non c’è il Var. Il problema, però, è che la squadra non sembra essere uscita particolarmente rafforzata dalla sessione invernale del calciomercato perché, se è vero che sono arrivati due ottimi innesti come Tremolada e Gerbo, ci sono due attaccanti (Trotta e Mbakogu) ancora in chiaro ritardo di condizione mentre il patron ha deciso di vendere Baez proprio ad una diretta concorrente per la salvezza (la Cremonese) e soprattutto intascando una cifra di circa 700mila euro che non è stata “clamorosamente” reinvestita sul mercato nonostante le solite promesse.

E l’altro problema, certamente non secondario, è che il Cosenza non riesce a uscire dalla zona playout della classifica nel mentre altre concorrenti ne sono già uscite grazie ad una campagna acquisti diversa da quella di Guarascio e altre ancora, attualmente sotto il Cosenza, sono in netta ripresa. Per non parlare del fatto che i Lupi non hanno ancora mai vinto al Marulla …

Ora, tratteggiato lo scenario, addetti ai lavori e tifoseria sono davanti al solito quesito: di chi è la colpa? Giornalisti e opinionisti sono tutti protesi a difendere il patron Guarascio (ubi maior minor cessat) e quindi particolarmente propensi ad incolpare, oltre all’arbitro di ieri sera, l’allenatore Occhiuzzi, i calciatori e qualche volta anche cip e ciop… Quanto alla tifoseria, che non viene “comprata” dal patron né con soldi né con promesse, sono in tanti ormai a puntare con decisione il dito contro Guarascio, che – detta con molto rispetto – ha portato a lamiera (come si dice a Cusenza) migliaia e migliaia di appassionati.
Gli atti di accusa sono precisi e circostanziati. Guarascio è colpevole innanzitutto perché, unico al mondo secondo molti, con una squadra quartultima in classifica, riesce a guadagnare soldi al mercato di gennaio (in dialetto: ‘ncupa sordi…) invece di investire e mettere la cifra tecnica del Cosenza al passo con gli altri. Ma significava spendere i soldi guadagnati con la cessione di Baez. Per Guarascio sarebbe stato troppo…

Del resto, non ci si può assolutamente meravigliare se i tifosi di una squadra quartultima in classifica sono scontenti. Il fatto è che il Cosenza lotta per la salvezza da tre anni, nel corso dei quali è stato ed è (esclusa la parte finale del campionato 2018-19) sempre in zona “minata” con ritiri-farsa (con una decina di elementi!) e giocatori rotti o inutilizzati da anni presi con la speranza che vada bene. Mai una certezza, mai un filo di programmazione. E la colpa di chi è? Dell’arbitro, dell’allenatore, dei giocatori, di cip e ciop ma mai di Guarascio… Ed è chiaro che ai tifosi non interessa più di tanto il parere di giornalisti palesemente al soldo del patron che si fanno in quattro pur di divulgare tesi assolutorie nei confronti del loro “capo” e magari sono pronti – così com’era accaduto con Piero Braglia – a fare fuori il “colpevole” più semplice cioé l’allenatore.

Il problema, dunque, è sempre lo stesso. La spasmodica ricerca di “altri” colpevoli, quando è chiaro ed evidente che il problema dei problemi è l’avarizia patologica di Guarascio. Che se fosse parsimonia troverebbe anche d’accordo la parte sana della tifoseria. Se investisse i soldi di Baez nel settore giovanile avrebbe fatto una cosa buona e giusta ma invece niente di niente: il Cosenza è l’unica società del mondo che non ha una “casa” per i ragazzi del settore giovanile, costretti a peregrinare campetti campetti per potersi allenare e finanche per giocare le partite ufficiali. E noi andiamo alla ricerca di colpevoli immaginari.

La sintesi (provvisoria) dello stato delle cose sta tutta nello sfogo di questo tifoso, che potremmo definire “medio” di questi tempi… “Siamo in zona retrocessione da 3 anni, non abbiamo vinto 1 e dico UNA partita in casa! Quel soggetto (Guarascio, ndr) ha intascato un tesoretto di 1.250.000 con la cessione di Baez (ha rinforzato una concorrente, ma questo tralasciamolo) oltre al riscatto di Falcone -500.000 euro!!! – e come li ha investiti? In prestiti e rinnovi a buono pasto a Tiritiello e Sueva….. non fai gol e ti serviva un BOMBER!! Hai preso Trottolino e Mbakogu svincolato da 6 mesi (potevi prenderlo prima?? Chiedo!) che cammina e non si regge in piedi.. sarà pronto per luglio…. Occhiuzzi sempre con questa maledetta difesa a 3 ed il gioco è fatto! E la gente è contenta!! Siete una barzelletta…“.