Cosenza, che fine ha fatto il Centro studi internazionale dedicato a Telesio?

di Francesca Canino

Che fine ha fatto il ‘Centro studi internazionale’ su Telesio ideato nel lontano 2009? Da quel che è dato sapere funziona a sprazzi, ha richiesto investimenti esosi e risulta essere chiuso per la maggior parte del tempo. Ma ripercorriamo le tappe del progetto.

Nel mese di giugno del 2015, il comune di Cosenza concesse in comodato gratuito un intero piano di palazzo Caselli Vaccaro al ‘Centro studi internazionale’ dedicato a Telesio, Bruno e Campanella. Il Centro, nato in occasione del cinquecentenario della nascita di Telesio, fa parte di un articolato progetto ideato dal ”Comitato nazionale per le celebrazioni del V centenario della nascita di Bernardino Telesio”, composto da circa una ventina di studiosi. Presieduto da Nuccio Ordine, ordinario dell’Unical, il Comitato decise di realizzare a Cosenza, oltre al Centro Studi, anche una Biblioteca telesiana. Quest’ultima avrebbe dovuto custodire le riproduzioni digitali di tutti gli esemplari di ogni edizione delle opere di Telesio presenti nelle principali biblioteche del mondo e la bibliografia secondaria, un lavoro da compiersi in seguito al censimento di tutte opere telesiane esistenti. Furono previste, inoltre, le ristampe anastatiche e la traduzione in francese, inglese e spagnolo delle tre edizioni del ”De Rerum Natura”, l’opera maggiore del filosofo cosentino, e degli opuscoli scientifico-filosofici, lavoro che sarebbe servito anche per la realizzazione di un CD ROM. Dopo aver ricevuto un cospicuo finanziamento da parte di vari enti, il Comitato iniziò le sue attività nel gennaio 2010.

A distanza di anni, il Centro internazionale, allargato nel frattempo anche allo studio dei filosofi Bruno e Campanella, stenta a partire regolarmente, nonostante disponga di una sede nel centro storico di Cosenza, mai utilizzata. Nel 2016, Nuccio Ordine spiegò i motivi che ritardavano l’inizio delle attività a palazzo Caselli Vaccaro, che necessitava «di essere attrezzato, servono, infatti, gli arredi per la Biblioteca, la sala convegni, la foresteria. In questo momento non abbiamo i fondi per farlo, speriamo di poter partecipare a un POR per completare la Biblioteca nel giro di due/tre anni. Intanto, il nostro lavoro continua, pur tra molte difficoltà e lungaggini, abbiamo fatto una ricerca in tutte le biblioteche del mondo che custodivano le opere dei tre filosofi, abbiamo tracciato la loro storia e ora sappiamo come ogni opera è giunta in una determinata biblioteca.

Abbiamo promosso la pubblicazione in lingua straniera di alcuni scritti telesiani, fatto il censimento di tutte le sue opere e nel mese di agosto avremo la prima bozza di ciò, realizzata grazie a un finanziamento concesso dalla fondazione Carical, che ci sostiene insieme alla banca Carime. Al momento – continua Ordine – abbiamo individuato 550 opere di Telesio sparse nelle varie biblioteche, abbiamo acquistato i microfilm di 250 di esse e per quanto riguarda Bruno, su 1170 opere ne abbiamo 470, mentre di Campanella non abbiamo ancora una bibliografia, dunque la ricerca è più complicata. Abbiamo voluto estendere gli studi anche a Bruno e a Campanella per avere una visione completa del periodo. La casa editrice Carocci ha pubblicato alcune ristampe anastatiche degli esemplari più completi delle opere di Telesio reperite nelle varie biblioteche, mentre le traduzioni della bibliografia secondaria inizieranno quando il Centro sarà pronto. Il lavoro è abbastanza lungo e impegnativo, ora dovremo definire i dettagli con il comune di Cosenza, che vorremmo entrasse nel nostro Consiglio di Amministrazione. Solo dopo potremo fare una programmazione che potrebbe partire non prima dell’inizio del nuovo anno».

Un lavoro complesso che si sarebbe dovuto concludere nel 2013, ma che ancora oggi è ben lungi dall’essere completato. Il mondo culturale cittadino ha mosso diverse critiche al riguardo.

Anche sui finanziamenti ricevuti dal Comitato le critiche non si sono risparmiate, considerato che a fronte di migliaia di euro erogati da diversi enti e fondazioni, il progetto non è stato ancora portato completamente a termine, rivelandosi, a distanza di anni, più dispendioso e complicato di quanto previsto. Solo pochi mesi fa, Ordine ha ammesso che per completare la raccolta delle opere sarebbe servito un investimento di 600.000 euro. Intanto, sul comodato d’uso, pare si fosse soffermata, la scorsa estate, la Corte dei Conti per un presunto danno erariale derivante dai mancati introiti della locazione dell’immobileLa concessione di beni di proprietà comunale, infatti, quando non prevede un corrispettivo, può essere ammesso se l’interesse pubblico perseguito è equivalente o superiore a quello meramente economico.

A questo punto, è lecito chiedersi se il Centro studi sarà un’altra celebre e dispendiosa incompiuta? 

FOCUS

Il comitato propose di realizzare a Cosenza un Centro Studi e una Biblioteca telesiana, contenente non solo le riproduzioni digitali di tutti gli esemplari di ogni edizione delle opere di Telesio presenti nelle principali biblioteche del mondo, ma anche la bibliografia secondaria sul filosofo. Un lavoro da compiere effettuando un censimento delle opere telesiane sparse nel mondo. Furono previste, inoltre, le ristampe anastatiche e la traduzione in francese, inglese e spagnolo delle tre edizioni dell’opera maggiore, degli opuscoli scientifico-filosofici e la traduzione italiana del ‘De rerum natura’ (tuttavia già esistente perché effettuata da Luigi De Franco), lavoro che sarebbe servito anche per la realizzazione di un CD ROM.

Con un finanziamento totale di circa 150.000 euro, erogato da vari enti, il Comitato iniziò le sue attività nel gennaio 2010.

Due anni dopo, era stato realizzato quanto segue: era in corso di pubblicazione la ristampa anastatica di tutte le opere di Telesio, era stato pubblicato il primo volume della prima edizione del ‘De rerum natura’ (1565), probabilmente non in distribuzione a Cosenza, e l’opuscolo ‘Ad Felicem Moimonam’. Erano in corso di pubblicazione il secondo volume con la seconda edizione del ‘De rerum natura’ (1570), tre opuscoli, un’edizione spagnola del ‘De cometis’, gli atti del convegno su Telesio tenutosi a Barcellona e una traduzione spagnola del ‘De rerum natura’ del 1570. Per quanto riguarda la Biblioteca, per la cui realizzazione la Provincia promise la somma di 200.000 euro, continuavano le ricerche dei testi in tutto il mondo e si contava di avere, per fine 2012, il censimento delle opere per poi acquistare i microfilm e tutti gli scritti su Telesio. Intanto erano stati spesi circa 64.000 euro, come si apprendeva dal sito appositamente costruito per le celebrazioni.