Cosenza, colpa dell’arbitro o di Braglia?

La tifoseria del Cosenza Calcio è più che mai combattuta dopo l’incredibile beffa di sabato scorso contro il Brescia. C’è chi se la prende con la direzione arbitrale e quindi con il signor Dionisi de L’Aquila, reo di aver concesso un gol in fuorigioco e un calcio di rigore dubbio alla capolista e nello stesso tempo di aver negato un paio di calci di rigore al Cosenza. Sui social ma anche sui media vengono diffuse le immagini e i fermo immagine degli episodi contestati e si chiede alla società un energico intervento con la Lega di Serie B per protestare. Non è la prima volta che ci si lamenta degli arbitraggi ma l’atteggiamento di Dionisi sabato scorso è stato a senso unico per il più “forte”. Ma c’è anche chi se la prende con mister Braglia per la gestione della partita che, a giudizio di una buona fetta di tifoseria, non sarebbe stata proprio irreprensibile. Prima contestazione: la sostituzione di Palmiero, uscito per infortunio quando stava dando spettacolo e stava trascinando la squadra. Braglia ha mandato in campo Mimmo Mungo, che regista non è ma che ha sempre dato l’anima da quando indossa la maglia rossoblù e non più tardi di qualche settimana fa si è procurato il calcio di rigore decisivo a Perugia. Secondo molti tifosi, tuttavia, il cambio più logico sarebbe stato quello con Mariano Izco, che invece è rimasto in panchina. E se qualcuno obietta che Izco non gioca una partita più o meno intera da parecchio tempo, arriva secca la risposta: “Contro il Carpi, Izco è entrato al 20′ del primo tempo per sostituire Bittante e quindi aveva già giocato per 70 minuti di fila”. Secondo questa parte della tifoseria, Izco avrebbe coperto meglio di Mungo quella parte del campo e avrebbe assicurato maggiore esperienza.

Seconda contestazione: la sostituzione di Embalo. Perché mandare in campo Garritano, che purtroppo non attraversa un buon periodo di forma, e non uno tra Maniero e Litteri che avrebbe potuto far salire la squadra e non accentuare invece quell’arretramento del baricentro che alla fine si è rivelato fatale?

Per il resto, si parla anche di episodi risalenti ai mesi scorsi e riguardanti il portiere Perina, lasciato colpevolmente fuori squadra per 14 settimane mentre i portieri che giocavano al suo posto non rendevano certo al meglio, e lo stesso Palmiero, che almeno in una decina di circostanze non è stato schierato nella formazione titolare nonostante adesso sia definito indispensabile per la squadra. Con l’appunto finale della posizione di Baez (esterno destro basso) nella partita di Foggia.

Adesso l’attenzione si sposta sulla difficile trasferta di Pescara (a 9 mesi esatti dalla promozione in Serie B conquistata proprio all’Adriatico), tra l’altro in programma fra appena tre giorni, venerdì sera, nell’anticipo di RaiSport e la questione più urgente da risolvere è quella della sostituzione di Palmiero. Si tratta di un problema muscolare, di conseguenza resterà fermo almeno tre settimane ma per fortuna dopo Pescara ci sarà la sosta. C’è molta attesa per conoscere la decisione di Braglia, che farà le sue valutazioni con tutta la sua professionalità e per il bene supremo del Cosenza Calcio.