Cosenza, concorso sempre più farsa (e truffa) all’Annunziata: prove taroccate e nuova raccomandata

Achille Gentile

Il concorso farsa (e truffa) in via di espletamento all’Azienda Ospedaliera di Cosenza per l’assunzione di altri 2 operatori call center, oltre ai 9 che prestano già servizio, presenta anomalie non solo sotto il profilo dell’illegittimità degli atti, ma bensì configura anche gravi reati commessi dalla Commissione nell’espletamento della prova pratica.

Il concorso, bandito nel 2016, è stato notificato solo tramite il sito web dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza ma dopo tre anni è impensabile che 755 candidati ogni giorno per tre anni consecutivi verifichino quotidianamente le notizie in merito al concorso.

A causa della inadeguata pubblicità e trasparenza delle procedure, che già da sola potrebbe essere motivo di ricorso, si sono presentati dai 6 ai 7 candidati a sessione che rappresentano circa il 10% degli ammessi in una regione come la Calabria dove il tasso di disoccupazione è ai primi posti.

Il bando presenta carenze nella formulazione dei contenuti delle prove da sostenere in ottica di trasparenza e preparazione dei candidati. Alla prova infatti non è stato fornito un manuale delle procedure ma la segretaria della commissione, tale Emanuela Aquino, ha fornito solo una velocissima infarinatura del programma informatico sul quale si doveva simulare una prenotazione. Le poche notizie verbali e confusionarie fornite su tale programma sono uguali a quelle fornite a tutti i candidati convocati delle altre giornate? La Commissione così facendo ha voluto favorire i candidati raccomandati dai soliti noti???

Ma non finisce qui. La Commissione è inidonea. La sua presidente, dott.ssa Maria Francesca Galdini, è inadeguata, impreparata e incompatibile in quanto è un Dirigente Medico (area Sanitaria) e non può dunque gestire un servizio amministrativo né tantomeno presiedere in una commissione esaminatrice di un concorso amministrativo.

I due componenti, sig.ra Sonia De Cunto e sig. Francesco Petrucci, semplici spettatori in questo concorso, sono privi di esperienza considerato che sono stati assunti da centralinisti pochi mesi fa nel precedente concorso farsa politico e per altro oggi risultano inseriti nello stesso elenco degli ammessi di questa selezione.

L’inesperienza dell’intera commissione è così palese che lasciano fare tutto alla segretaria della Commissione, Emanuela Aquino, che non solo fornisce informazioni ai candidati sul programma informatico ma – cosa più grave – è lei a presiedere e gestire le prove di ogni singolo candidato (su questo forniremo video, foto e testimonianze).

La dottoressa Maria Francesca Galdini, presidente del concorso-farsa (e truffa)

La segretaria, per legge, non è membro della Commissione e come tale è esclusa da qualsivoglia attività valutativa dei candidati.

Le prove sono taroccate: durante l’espletamento di una delle prove, la presidente Galdini si è incontrata con un noto primario nonché sindaco che ha raccomandato la sua “comare”, testimone di nozze, la quale , guarda caso,  ha ottenuto il massimo del punteggio. E su questa vicenda verranno interessate le autorità competenti per fare piena luce.

Elementi per revocare questo concorso chiacchierato ce ne sono tantissimi, ma molti sostengono che non si fermerà nulla perché sono forti gli interessi prima delle elezioni regionali per il solito scambio di voti.

Tanti sono i raccomandati da sistemare e la dott.ssa Galdini è stata messa li dal manovratore dei concorsi farsa Achille Gentile, che insieme all’altro braccio armato, Filomena Panno, continua a bandire concorsi farsa e scorrimento di graduatorie già scadute che hanno come unico obiettivo sistemare gli amici degli amici. E la Panizzoli che interesse ha a mandare avanti questa farsa?

Grazie alla stampa ed alle denuncie dei deputati Sapia e Wanda Ferro, ormai sono tutti al corrente delle tante incongruenze e illegittimità di questo concorso, mentre il Ministro della Salute, Speranza, il Commissario alla Sanità Generale Cotticelli, la sua vice dott.ssa Crocco, il Direttore Generale Belcastro e la Procura della Repubblica “porto delle nebbie”, cosa fanno? Tacciono?