Cosenza, le “talpe” dei clan: il ruolo della Polizia Stradale ai tempi di Provenzano

E’ stato un caso che l’inchiesta realizzata da un gruppo di poliziotti della Polizia Stradale e arrivata in redazione abbia preceduto soltanto di qualche ora l’operazione della DDA di Catanzaro che nel 2016 aveva portato all’arresto dell’ex ispettore capo della Squadra Mobile Ciciarello e del borderline Enrico Francesco Costabile e all’incriminazione dell’ex carabiniere Perticari e dell’impiegato civile della Polstrada Fabrizio Bertelli?

Non lo sappiamo ma di sicuro anche la Polstrada ha fatto parte a tutti gli effetti di questo verminaio fino a qualche anno fa.

Secondo la DDA, Bertelli concorreva nell’associazione di stampo ndranghetistico e lo faceva con tutti i crismi. E’ stato giudicato colpevole con rito abbreviato (con lo sconto di un terzo della pena) a differenza degli altri tre, che ieri sono stati condannati a pene molto pesanti in primo grado col rito ordinario. 

“… avvertiva i sodali del clan, ed in particolare FOGGETTI Adolfo, sulla presenza di pattuglie di Polizia, posti di controllo o di blocco così rendendo agevole e priva di rischio la locomozione e gli spostamenti dei sodali;

Adolfo Foggetti
Adolfo Foggetti

1)   divulgava informazioni acquisite dalla Banca Dati delle Forze di Polizia ai sodali del clan ed in particolare a FOGGETTI Adolfo;

2) forniva indicazioni e suggerimenti al FOGGETTI Adolfo, anche accompagnandolo a bordo della propria autovettura, affinché evitasse conseguenze pregiudizievoli all’esito di controlli da parte della Polizia Stradale quali il sequestro amministrativo di veicoli e intercedendo a favore del FOGGETTI presso appartenenti alla Polizia Stradale;

.. così concorreva   al   mantenimento,   al   rafforzamento e   allo sviluppo della   medesima associazione di ‘ndrangheta RANGO – ZINGARI facente capo a Rango Maurizio…

Fatti compiuti a Cosenza, dal mese di marzo al mese di novembre 2014″.

Ma non solo.

Maurizio Rango

Fabrizio Bertelli è accusato anche di “… aver partecipato –  attraverso vari episodi di acquisto e successiva rivendita di sostanza stupefacente del tipo cocaina a terzi e in particolare a Licata Alfonso e Morelli Alfredo – all’ associazione finalizzata al narcotraffico, attiva in Cosenza e nei comuni viciniori, denominata “RANGO-ZINGARI”, al cui vertice si pone come “capo società” RANGO Maurizio, e composta da più persone, che ha stretto un patto federativo con gli altri due sodalizi criminali di tipo mafioso denominati “Lanzino-Patitucci” e “Perna-Cicero-Musacco-Castiglia”, anch’essi operanti in Cosenza e nei comuni limitrofi.

Fatti commessi a Cosenza, dal mese di marzo del 2014, con condotta a tutt’oggi perdurante…”.

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E’ del tutto evidente, dunque, che la Polizia Stradale di Cosenza fosse a tutti gli effetti un “distaccamento”, una specie di “succursale” del malaffare e della corruzione ed è del tutto evidente che il suo ex comandante, tale Antonio Provenzano, fosse un personaggio a dir poco equivoco e ambiguo. E soprattutto che questo Fabrizio Bertelli fosse uno dei suoi fedelissimi. Oggi ormai Provenzano non è più il comandante della Polizia Stradale ed è stato avviato un percorso di “pulizia” ma quello che è accaduto va doverosamente ricordato.