Cosenza, Corso Umberto: ancora soldi alla “ditta amica” che ha provocato il disastro di un anno fa

Veramente impossibile dimenticarlo per i cosentini: circa un anno fa, l’11 dicembre 2018 per la precisione, a Cosenza sulla centralissima corso Umberto esplodeva una condotta idrica per colpe sicuramente riconducibili a Palazzo dei Bruzi e ad una delle tante ditte amiche del cazzaro.

A differenza delle altre volte Mario Occhiuto lo squallido aveva tenuto in quella circostanza un profilo bassissimo sul gran pasticcio del crollo della strada a Corso Umberto e dell’esplosione della condotta idrica. Neanche un timido accenno di scaricabarile: soltanto i grotteschi “complimenti” per la tempestività della riparazione mentre non sono entrati neanche in azione i fake di Facebook. A difendere le flebilissime “ragioni” del cazzaro erano scesi in campo solo due stonati “violoncellisti di quarta fila” come il solito De Cicco e il patetico Geppino De Rose.

Come mai? E perché, soprattutto, nessun accenno alla ditta che ha in gestione la manutenzione della rete idrica comunale? E così siamo stati “costretti” ad indagare e i risultati, come sempre, nascondono amicizie (cazzare) e magagne varie.

Procediamo con ordine. Lo stato di degrado in cui versa la rete idrica cittadina è sotto gli occhi di tutti. La Corte dei Conti di Catanzaro ha accertato che disperde quasi il 50% della preziosa risorsa idrica erogata all’ingrosso dalla Sorical al Comune. Mentre l’Istat pochi anni fa ha acclarato che Cosenza ha il record nazionale di perdite d’acqua. Quella rete, benché il sindaco in passato abbia cercato di imputare a Sorical presunti mancati interventi, è di proprietà dell’Ente e ricade sotto la sua esclusiva responsabilità gestionale e manutentiva. Dunque, tutti sappiamo che la rete idrica è di competenza comunale, tant’è che Occhiuto quando ci sono problemi del genere e manca l’acqua accusa (giustamente) sempre la Sorical perché – di solito – i tubi si rompono in qualche landa isolata della provincia (Altomonte, Malvito, Acquaformosa…. abbiamo letto decine di comunicati negli anni passati), che non è di competenza di Occhiuto.
Ciò non toglie che la rete comunale sia pure malridotta, come si è visto abbondantemente, e abbia problemi di pressione molto seri.

Ma che cos’era successo di preciso quella mattina di circa un anno fa? Abbiamo interpellato un ingegnere idraulico, il quale ci ha subito chiarito preliminarmente che le condotte idriche non esplodono, potrebbero invece rompersi se non sono ben progettate per la pressione di esercizio e non è questo il caso in questione, atteso che non si è verificato uno sgorgo d’acqua a pressione elevata.

Ipotesi molto verosimile, invece, è la rottura della condotta per ‘colpo d’ariete’, nome attribuito in idraulica agli sbalzi di pressione causati da manovre brusche e repentine agli organi di chiusura. La fenomenologia osservata lascia propendere, dunque, gli esperti  per l’ipotesi di manovre sconsiderate effettuate evidentemente da personale non qualificato e non esperto, sotto le direttive di altrettanto poco qualificate figure dirigenziali preposte.

Ed eccoci al punto: chi gestisce la manutenzione della rete idrica comunale per conto dello squallido cazzaro che ci (mal)governa? Anche qui abbiamo dovuto superare reticenze e scalare “montagne”. Innanzitutto, proprio un annetto fa, la Regione ha finanziato un progetto denominato “Cantiere Abatemarco” per l’ingegnerizzazione e la ricerca delle perdite e c’è una impresa (che si chiama Lotti… ma non ha niente a che fare con Anna!) che ha vinto la gara e ha segnalato correttamente lo sfacelo della rete idrica cosentina.

Ci risulta da comunicazioni istituzionali che l’asfalto di Corso Umberto sia stato scelto per particolari caratteristiche di resistenza (e rifatto due volte negli ultimi 5 anni perché la prima volta così resistente non era), così come ci risulta la sottoscrizione di un lauto contratto (e polemiche annesse durante uno dei tanti scontri Comune-Sorical) con una impresa esterna (non quella che ha vinto la gara della Regione, altrimenti l’avrebbero come minimo “massacrata”…) incaricata di monitorare, tra l’altro, proprio la pressione nelle condutture (saltate per la troppa pressione, da quel che riferiscono in queste ore le fonti più vicine al cazzaro).Grazie per la pazienza che avete avuto finora, perché adesso siamo ai nomi e cognomi: c’è una impresa, evidentemente fiduciaria di Occhiuto, De Cicco e tutto il cucuzzaro, incaricata di “aprire e chiudere la pressione” come si dice in gergo e ci dev’essere qualche operaio della ditta che ha fatto un “torrone” inenarrabile aprendo la pressione in maniera pedestre e provocando il macello di ieri. Dunque, ci sono dei responsabili precisi, che vengono vergognosamente “coperti” dal sindaco e dai suoi lecchini.

L’impresa di cui parliamo si chiama Baffa Francesco, dal nome del titolare e non si capisce bene se abbia la sede legale a San Cosmo Albanese o a Santa Sofia d’Epiro ma non cambia molto. Certo, il titolare dev’essere molto caro al cazzaro… L’indizio chiave è che dal Comune si sono subito “lanciati” a pubblicizzare la tempestività della riparazione senza dire una parola sulle cause e sui responsabili del disastro. Che ci sta come strategia, ci mancherebbe, ma conoscendo lo squallore dei soggetti ci saremmo aspettati le solite lamentele e proteste nei confronti della Sorical se la colpa non fosse dello stesso Comune. E infatti la colpa è del Comune, che ha dato questo delicato e fondamentale servizio in mano a incompetenti.

Per completare il quadro, a questo punto, bisogna andare a guardare contratti e determine per vedere quanti soldi noi cosentini diamo a questi incapaci e abbiamo lavorato per questo mentre le forze dell’ordine e il porto delle nebbie (se fossero seri, ma purtroppo non lo sono) avrebbero dovuto chiedere ai pagliacci di Palazzo dei Bruzi l’immediata risoluzione del contratto con questa gentaglia.

Ma – come in tutte le vicende tragicomiche del Comune di Cosenza – non solo nessuno ha fatto nulla a questa ditta ma in concomitanza con la dichiarazione di dissesto finanziario del Comune di Cosenza, Occhiuto lo squallido – proprio in zona Cesarini – ha elargito ancora altri denari a questi incapaci, sprovveduti e soprattutto papponi.

La ditta Baffa ha ancora in mano, ma speriamo per poco, la “manutenzione straordinaria e messa in sicurezza patrimonio comunale (abitazioni) del comune di Cosenza – area sud” e poche ore dopo il dissesto, il cazzaro ha fatto firmare ai suoi scagnozzi la determina n. 2814 per liquidare il 2° certificato di pagamento alla Ditta Baffa geom. Cosmo per euro 200.315,95”, e non poteva mancare (determina n. 2815) il 3° certificato della stessa “Ditta Baffa geom. Cosmo” per liquidare euro 119.680,00 questa volta “per l’area Nord”… E non è finita qui. Il giorno dopo, il 16 ottobre, ecco la determina n. 2821 “manovra parziali sui serbatoi cittadini” per euro 40.180,80 sempre alla ditta Baffa per un totale in soli due giorni di quasi 360 mila euro. Ma vi rendete conto? E noi poveri cosentini, come sempre, siamo costretti a pagare…