Cosenza, è morta Merly Capulong: la madrina di tutti gli stranieri

È scomparsa Merly Capulong, la madrina di tutti gli stranieri a Cosenza

La comunità filippina è in lutto per la scomparsa di Merly Capulong, una delle prime straniere a giungere in terra calabrese nei primi anni 80.appena diciottenne lasciò Bamban (sua città natale vicino Manila) per venire a studiare in Calabria e scelse Cosenza dove, con l’Unical che diventava campus di fama internazionale, poté diventare mediatrice culturale tra il mondo asiatico e quello occidentale.

Ben presto Merly si prodigò ad organizzare importanti iniziative coinvolgendo anche stranieri di altri paesi tanto da creare, nel giro di pochi anni uno sportello a tutela dei diritti per gli immigrati. Anni di battaglie contro l’indifferenza delle istituzioni e contro la diffidenza del territorio che non era cosmopolita come ora, tuttavia non fermo’ le sue intenzioni carismatiche, e nel giro di poco tempo riuscì a scardinare la mentalità restia dei luoghi comuni dell’epoca diventando la leader di tutti gli stranieri di Cosenza.

A spese sue pagava le visite ginecologiche, a spese sue faceva ricongiungimenti familiari, sempre a spese sue pagava i biglietti per andare nei consolati a Roma e Napoli, insomma zia Merly come la chiamavano le donne arabe, le indiane e le sue connazionali era il punto di riferimento. Finanche a casa sua, dopo gli orari di ufficio, c’era chi andava a mangiare, sbrigare pratiche last minute e chi pure la doccia… Merly era un sostegno 24 ore su 24.

Fece tra l’altro iniziative solidali anche nello sport, inventandosi tornei di basket tra delegazioni di stranieri nel sud Italia, inoltre dava sostegno a tutte le ragazze madri africane garantendo loro beni necessari per i loro bambini, fu in pratica la paladina dei poveri e degli stranieri. Oggi a Cosenza ci sono molti stranieri provenienti da tutto il mondo, più dei tre quarti di loro sono arrivati grazie a Merly che gli trovava un lavoro dignitoso

Lascia un grande vuoto la sua scomparsa. Un vuoto di generosità ma soprattutto di valori umani che oggi sono offuscati da una società egoistica e classista.
Merly Capulong col suo tormentone rassicurante “ascoltami bene” mancherà a tutti quelli che l’hanno conosciuta e che ne hanno apprezzato le doti umane.
Le Filippine e la Calabria sono orfane di una grande donna.

Emanuele Gagliardi