Cosenza e Rende, depurazione. Castagna: “Se non si sbloccano i fondi, l’impianto muore”

A S.E. Prefetto di Cosenza
Dott.ssa Cinzia GUERCIO
E p.c. Presidente Giunta Regionale Calabria
Avv. Jole SANTELLI

“ Presidente A.I.C. (Autorità Idrica Calabrese)
Avv. Marcello MANNA

“ Presidente Consorzio Vallecrati
Avv. Maxmiliano GRANATA
“ Direzione GEKO Spa – Roma
A.U. Alfonso GALLO

LETTERA APERTA DELLA UIL COSENTINA SUL SISTEMA
DELLA DEPURAZIONE

Le domande come Sindacato di settore che vogliamo porre all’attenzione dei Media e delle Istituzioni Interessate (Regione – Provincia – Comuni) restano sempre le stesse, esiste un crono programma chiaro relativamente allo stanziamento di Milioni di Euro per l’annualità 2020/21 ?
Gli interventi previsti saranno concretamente appaltati?
La Regione Calabria è in grado di presentare quel piano di investimenti che indichi costi ed interventi per singolo agglomerato presente sul territorio Calabrese ?

Come Sindacato UIL Territoriale, nella difesa dei lavoratori dipendenti e nel contesto più in generale su politiche di grande rilevanza infrastrutturali quale è il settore della Depurazione e del trattamento le Acque Reflue, chiediamo al Presidente della Giunta Regionale Calabrese, con quale credibilità il Governo di questa Regione dibatte e promette lo sviluppo nel Turismo, nella Agricoltura, nel Mare pulito, se da almeno un decennio oltre centinaia di migliaia di Euro destinati alla depurazione, non un “Euro” è stato CANTIERIZZATO e quasi nulla è stato fatto per fare fronte alle emergenza AMBIENTALE CALABRESE ?

Altresì, come Sindacato di settore, difronte ai fatti così drammatici ci poniamo con una forte sollecitazione verso quei Sindaci e quegli Amministratori locali, che ancora oggi rimangono inermi ed insolventi difronte ai gravissimi problemi della Depurazione sottovalutando nei fatti le loro responsabilità difronte ai problemi gravissimi, al punto che la stagione “estiva” trascorsa ha fatto registrare sulle nostre spiagge il divieto di balneazione per oltre il 60% del territorio interessato.

Tale dibattito, ci dà l’opportunità come Sindacato, nel voler affrontare e sollecitare con urgenza quel riferimento agli impatti ambientali, sociali, economici e produttivi che il settore della Depurazione può e deve determinare , capace di dare risposte alla collettività, alla sostenibilità ambientale, ai diritti dei lavoratori interessati nonché alle infiltrazioni della criminalità organizzata.

A tal proposito come OO.SS, ci chiediamo come mai una delle opere pubbliche primarie in Calabria, i cui vantaggi nella corretta gestione ed oculatezza nel Governo di un settore come quello delle Depurazione e delle Acque Reflue, langue da un decennio ?
Come mai una scelta sul monitoraggio degli impianti esistenti, vengono disattesi da politiche sul territorio e sull’ Ambiente ? (vedi Emergenza Mare Pulito)
Come mai una verifica sul loro corretto funzionamento e sulla efficacia programmazione ed efficientamento non viene fatta al fine di poter uscire una volta per tutte dall’emergenza Depurativa?

Da qui le responsabilità dei Sindaci facenti parte la gestione consortile Valle del Crati in direzione della vertenza aperta dai lavoratori sull’impianto Coda di Volpe (RENDE) difatti non risultano a tutt’oggi appostati gli impegni di spesa per tutto il 2020 (da parte del Comune di COSENZA- maggiore Azionista nella gestione del Consorzio e titolare della Presidenza stessa) finalizzato alla gestione ed al servizio di depurazione della Città, oltremodo impegni di spesa relativi a pagamenti arretrati (2017 – 2018 – e tutto il 2019).
Come Sindacato UIL – Territoriale, chiediamo nello specifico per il Comune di Cosenza un tavolo di merito e un piano di rientro dei debiti verso la gestione Consortile (Valle Crati) quasi 2.900.000 Euro di crediti, i cittadini tra l’altro pagano i tributi sulla Depurazione in Città.

In particolare si evidenzia lo stato di stallo che sta di fatto determinando la morte dell’impianto stesso, e le criticità nella gestione delle Acque Reflue con le ricadute sull’ Ambiente per l’intero territorio Rendese e dell’Area Urbana, che da anni soffre di odori maleodoranti determinati dalla cattiva manutenzione, causa dei ritardi dei finanziamenti fermi dal 2012.

I lavoratori dell’impianto Coda di Volpe, nel voler ricordare le continue denunce di questi ultimi mesi, continuano ad essere attenzionati pur nel rispetto e nel esercizio del proprio compito da responsabilità dirette sugli impianti interni ed esterni e nelle attività dell’impianto di Coda di Volpe.
Tutto ciò, in presenza di gravissime inadempienze di investimenti presenti sulla struttura e sull’ormai sottostimato e vetusto impianto presente, stanchi di discussioni su contrapposizioni di carattere politico fra i vari livelli di responsabilità, stanchi di assistere a questioni di legittimità e contestazioni sul come si può gestire e governare il Depuratore…

Chiediamo alla Giunta Regionale Calabrese di farsi carico dello sblocco del finanziamento dei 35/Milioni di Euro (delibera CIPE n° 69/2012).
Al Presidente il Consorzio Valle Crati di adempiere ai compiti istituzionali per cui è interessato nel sollecitare dopo (finalmente) avvenuta firma la sottoscrizione della convenzione per l’affidamento a GEKO Spa, un confronto immediato con le parti sociali per il governo dell’Impianto.
Al Presidente Manna (A.I.C. Cosenza) la convocazione di un tavolo Istituzionale tra le parti interessate per l’avvio di un percorso di politiche industriali e di sviluppo sul territorio in direzione delle Acque Reflue e Depurazione.

Il Segretario Generale Uil
(Roberto Castagna)