Cosenza, ecco come siamo passati da Bisoli a Dionigi

di Ferruccio Napolitano

Fonte: 101esimo minuto Radio Cosenza Nord

Aspettiamo di rimanere “stupefatti”, speriamo non dagli “stupefacenti”…. È incredibile come il presiNente vada avanti per la sua strada, in evidente spregio dei feeling e dei desiderata della piazza. Già qualche mese fa, per sostituire Zaffaroni, nonostante la levata di scudi, era stato richiamato Occhiuzzi (vergognoso il tentativo di farla passare come una scelta di Goretti, nonostante le dichiarazioni di facciata).

C’erano da risparmiare soldi, allora ecco rimesso dentro un ciuccio che ci aveva fatto ignominiosamente retrocedere appena qualche mese prima. Senza dimenticare che, nei famosi casting era apparso l’attuale tecnico, Dionigi, che allora si era permesso il lusso di rifiutarci. D’altra parte, evidentemente, il residuo stipendio che gli rimaneva di ricevere da Cellino era decisamente più alto rispetto alla miseria offertagli da Guarascio. Sempre questioni di soldi. Inoltre, per il tecnico modenese la squadra sembrava irrimediabilmente retrocessa.

Poi, sappiamo, invece che, dopo gli scempi puntualmente operati da Occhiuzzi (7 gare, 4 punti) è arrivato Bisoli che ha compiuto un vero e proprio capolavoro, lavorando maggiormente sul carattere, sia della squadra, che della stessa tifoseria. Avrebbe meritato la riconferma, anche perché aveva lanciato ed avrebbe portato avanti il progetto sui giovani Zilli e Florenzi e magari anche Arioli, ma no… si è permesso nientemeno di chiedere una squadra di B normale, quindi garanzie tecniche. Ed allora nuovo casting, con allenatori tipo Cosmi, Zenga o D’Angelo che, guarda caso, birbantelli, hanno chiesto anche loro garanzie tecniche.

Cosa fare quindi? Applicare il solito cliché che da 11 anni viene da questo presiNente puntualmente adottato: andare a pescare tra i disperati, i trombati, i ricattabili perché bisognosi di rilancio. Ecco che sono arrivati dunque, rigorosamente con contratto annuale (poi ci racconteranno che è una loro libera scelta, come no: ricordate Goretti e Zaffaroni?) ds ed allenatore che non li voleva neanche la mamma, soprattutto Dionigi, la cui carriera (oltre che i suoi trascorsi anti-cosentini) parla di un fallimento dietro l’altro. Potrà mai un allenatore bisognoso di un contratto, quindi altamente malleabile, per non dire ricattabile, puntare i piedi per pretendere (come normalmente invece fa chi è ambizioso) garanzie tecniche sulla composizione di una squadra competitiva? Macché! Eccovi servito il nuovo yes-man che si accontenterà di ciò che passerà il convento ed il presiNente avrà così strada spianata per fare confluire le risorse in oneri di gestione anziché nel progetto tecnico. Con buona pace di quelli che, schiavi per attitudine o venduti per un tozzo di pane raffermo, sembrano tifare per lui, anziché per la squadra. Un nuovo campionato da abusivi è servito, con gioia per coloro i quali “vedremo la B per il quinto anno consecutivo”, con buona pace per la dignità e l’ambizione: eh già mica si può volere tutto dalla vita! Poveri noi…