Cosenza, ecco perché è grave quello che succede all’Annunziata

dalla pagina FB di Sabatino Savaglio

Forse le 4-5 ambulanze davanti al Pronto Soccorso dell’Annunziata di Cosenza sono sempre le stesse.
Forse sono lì in attesa che i pazienti che trasportano siano prima sottoposti al tampone per verificare che non siano positivi e decidere così se indirizzarli verso il percorso “sporco” o pulito.
Forse le ambulanze attendono solo i pazienti da trasferire in un altro ospedale, visto che Terapia Intensiva e Malattie infettive sono piene!
Forse. O forse no.

In ogni caso è grave che le ambulanze stiano lì ferme e magari da qualche parte c’è un ferito, un infartuato, un’altra urgenza che attende inutilmente un’ambulanza perché in quella zona non ce ne sono altre disponibili.
È grave che chi è stato comunque caricato su un’ambulanza attenda per ore il suo destino e cure che non siano limitate al medico dell’unità mobile (se c’è) e ai pochi strumenti lì disponibili.
È grave che l’emergenza drammatica cui potremmo andare incontro nelle prossime 2-3-4 settimane inizi in questo modo.
È grave che fin quando non si stabilizzi la curva in evidente crescita esponenziale in tutto il mese di ottobre il sistema mostri già i primi segni di collasso.

È grave che nella vicina Catanzaro scoppi una polemica tra il commissario dell’AO Pugliese Ciaccio ed il rettore dell’Università che avrebbe, secondo l’AO, 45 posti da attivare immediatamente.
È grave che si siano persi 7 mesi senza programmare nulla di concreto e di funzionale.
È grave che ancora non si capisca come sono stati spesi e in cosa sono stati spesi i milioni di euro assegnati alla Calabria per l’emergenza; si parla di assunzioni che sarebbero avvenute ma nessuno, almeno a leggere i giornali, dice come e dove.
È grave che secondo il Sole24ore in Calabria sono stati attivati solo 6 (sei!) nuovi posti di terapia intensiva.
È grave, non è solo un’influenza!