Cosenza, ecco quale sarà il “futuro” dei parassiti buttati fuori dal Comune

Ci chiedono da più parti notizie su quale sarà il futuro dei tanti parassiti sociali dello staff di Mario Occhiuto adesso che la delibera del consiglio comunale sul dissesto è stata approvata e sono stati buttati fuori dal Comune. Ci siamo informati presso gli uffici competenti e possiamo dirvi che quanti hanno sloggiato da Palazzo dei Bruzi continueranno a percepire dallo Stato il sussidio di disoccupazione (NASPI), incredibile ma vero, per almeno altri due anni. Questa la “sorte” di molti consulenti atteso che la gran parte non ha mai lavorato né lavora e quindi si tratta di disoccupati a pieno titolo.

E’ il caso dunque della portavoce del sindaco Iole Perito, disoccupata certo, a patto che non si faccia trovare dagli ispettori dell’Inps e/o dell’Ufficio del Lavoro a Palazzo Salfi a lavorare a gratis per Occhiuto.

E’ il caso di Evelina “la patatina” che però, al contrario della collega di sventura, potrà continuare a frequentare i bar e a sorseggiare aperitivi e cicchetti senza il pericolo di essere sgamata da nessun ispettore, anche perché lei non sa neanche cosa significa la parola “lavoro”.

E’ il caso di Roberta Santelli che potrà accompagnare Evelina nei suoi tour goderecci, atteso che anche lei, come tutte le sue sorelle, non ha mai lavorato un giorno in vita sua. E’ il caso di Luigi Vircillo, già socio di Rosaria Succurro nella (ormai defunta) agenzia di pubblicità Vircillo&Succurro. E’ il caso di Geppino De Rose che potrà tornare a discettare 24 ore su 24 su Facebook di Inter, economia e… nulla.

E’ il caso dell’ex sindaco di Rota Greca, Roberto Albano, che potrà dedicarsi al suo Comune ma soprattutto alla televisione della famiglia Occhiuto compresi i cambi di pannolone al direttore (non per malattia – arrassusia – ma solo per attacchi di… fifa!). E’ il caso di Vincenzo Pezzuto, che non riuscirà certo a tirare avanti, adesso che è sposato, con quello che gli passa la Fondazione Patrimonio Comune dell’ANCI (presieduta da Mario Occhiuto, of course). E’ il caso di Marcello Falbo, che non potrà contare su una delle tante determine che lo ha fatto campare fino ad oggi.

Non e’ il caso invece di Federico Totera, che tornerà dietro la cassa del Bar Due Palme a “servire” e riverire tutto il clan del cazzaro che continua a fare del locale di famiglia il suo quartier generale, senza ricevere più neanche la “paghetta” e di Massimo Bozzo che riprenderà il suo lavoro come informatore farmaceutico e che comunque non era neanche pagato da Occhiuto…

Quanto a Giampaolo Calabrese, ha già messo in moto tutte le sue società “scatole cinesi” per continuare a lucrare sugli spettacoli del cazzaro e ha già informato suo zio, procuratore capo della Repubblica, per ricevere un congruo “indennizzo”, una sorta di reddito di “manovalanza”. Tuttappò. Discorso a parte merita il pensionato Antonio Molinari per il quale in molti prevedono che si apriranno le porte della giunta come assessore al Bilancio. Da Palazzo dei Bruzi, pardon dal Bar Due Palme è tutto, a voi la linea.