Cosenza: fake news, consenso e politica nel dibattito sul romanzo di Monda

FAKE NEWS, CONSENSO E POLITICA
SE NE DISCUTE IN PIAZZA A COSENZA PARTENDO DALL’ULTIMO ROMANZO DI ANTONIO MONDA, “NEL TERRITORIO DEL DIAVOLO”. VENERDÌ 12 LUGLIO, INVITATO DALLA FONDAZIONE PREMIO SILA, L’AUTORE CONVERSERÀ CON UGO G. CARUSO, IDEATORE DELL’INCONTRO E CON IL MAGISTRATO BIAGIO POLITANO 
Storico contemporaneista per formazione e americanista per passione, Ugo G. Caruso proseguendo nella ricognizione e rielaborazione di alcuni momenti nodali spesso, anche oscuri, del recente passato americano, inevitabilmente si è imbattuto nel tema che ha rivoluzionato la politica e il rapporto tra gli elettori e la loro rappresentanza ma anche la percezione stessa della realtà, secondo un fenomeno planetario.
Uno spunto quantomai pertinente e stimolante per affrontare argomenti molto complessi e di bruciante attualità, gli è sembrato che venisse dall’ultimo romanzo di Antonio Monda, “Nel territorio del diavolo”, fresco successo per Mondadori, che racconta  l’inaspettata ascesa alla Casa Bianca di George H. W. Bush, vincitore nel 1988  del confronto con il candidato democratico Michael Dukakis, alla vigilia grande favorito. Ovvero prima che ad assumere la direzione della campagna del leader repubblicano intervenga il diabolico Lee Atwater, un vero genio del male, che è stato un personaggio reale ed è anche il coprotagonista del romanzo.
Antonio Monda, scrittore, docente presso la New York University, collaboratore di varie testate, ideatore della rassegna caprese “Le conversazioni” e direttore della Festa del Cinema di Roma, continua con questo romanzo la propria esplorazione dell’America contemporanea.
L’interessante appuntamento, promosso dalla Fondazione Premio Sila e dalla Libreria Mondadori di Cosenza è previsto per venerdì 12 Luglio alle ore 18.30 in Piazza dei Follari, nel centro storico.
A condurlo sarà Pino Sassano, titolare della Libreria Mondadori ed insieme a Caruso a  conversare con l’autore ci sarà pure il magistrato Biagio Politano.
Questa in breve la vicenda narrata dal romanzo, attinta alle note di copertina.
Alexander Sarris è un giovane newyorkese che si trova a dover decidere se cedere al fascino seduttivo e intelligente del male. Ha trent’anni, origini greche e lavora in politica; più precisamente è l’assistente di Lee Atwater, il famigerato “Boogie Man”, lo spin doctor più temuto d’America, l’uomo che governa la comunicazione del Partito repubblicano. È il 1988 e tutti gli Stati Uniti sono convinti che il prossimo presidente sarà un altro uomo politico di origini greche, il democratico Michael Dukakis.
Nessuno pensa che lo sfidante, il texano George Bush, possa davvero sconfiggerlo. I sondaggi, all’inizio della campagna elettorale, sono inequivocabili. Finché non entra in scena Lee Atwater, che imposta una campagna elettorale cinica e spietata, spregiudicata e violenta, volta a screditare Dukakis a colpi di insinuazioni, maldicenze, colpi bassi, falsità. E grazie a quelle che oggi verrebbero chiamate “fake news”, Bush recupera in pochi mesi un distacco di diciassette punti percentuali e vince le elezioni. Con “Nel territorio del diavolo”, Antonio Monda si conferma come uno degli autori italiani più internazionali, e continua la sua esplorazione letteraria degli Stati Uniti e di New York con un libro profondo, appassionante e di clamorosa attualità, ricostruendo la storia di una delle figure politiche più controverse degli ultimi cinquant’anni.
Come si sarà compreso, il romanzo non solo illumina i retroscena determinanti di un momento cruciale della vita politica americana con tutte le conseguenze planetarie che abbiamo vissuto, ma suggerisce spunti interessantissimi per un discorso come non mai attuale oggi e che condizionerà prevedibilmente sempre più il nostro futuro, ovvero il rapporto divenuto oltremodo perverso tra la politica, la raccolta del consenso e la falsificazione mediatica della realtà. Tanto basta a farne un appuntamento imperdibile.