Cosenza. Franz come Perugini, la faccia pulita di Nicola Adamo

A vedere la debole opposizione del Pd allo strapotere di Capu i Liuni, per Franz Caruso si prospettano giorni difficili. La scarso e malamente armato esercito messo in piedi da Graziano non ha nessuna possibilità di spuntarla contro le compatte e addestrate truppe di Nicola Adamo. Sono abituati alla guerra e alla rissa. Non si spaventano facilmente: Nicola più volte ha dimostrato di saper risorgere dalle proprie ceneri, anche quando tutti lo davano per finito (politicamente parlando). Non basteranno certo le chiacchiere del comitato di garanzia o di una Funaro qualsiasi ad impedire a Nicola di raggiungere i propri obiettivi. Quello che è successo durante la riunione del Pd con annesse aggressioni dello stesso Capu i liuni con gli scagnozzi Covelli e Zuccarelli a Italo Reale e allo stesso Graziano, è solo una avvisaglia rispetto alla grande offensiva che Nicola si appresta a lanciare contro i suoi nemici, in vista del congresso che pare essere scivolato oltre il 4 febbraio.

C’è da scommetterci che anche questa volta la spunterà lui, considerato anche che il “prescelto” è il rampollo di Carlo Pecoraro, mica pizze e fichi. E quando questo avverrà, è meglio trovarsi dalla parte giusta, che è il “nodo” che presto Franz Caruso dovrà sciogliere, non può più rimandare questo appuntamento, è arrivato il momento di schierarsi: o con Nicola o contro Nicola. Non è ammessa la neutralità, e questo Franz lo sa bene, nonostante abbia provato in tutti i modi a fare intervenire i suoi amici col cappuccio. E viste le scarsissime possibilità di vittoria dell’armata Brancaleone di Graziano, a Franz, se vuole sopravvivere politicamente, non gli resta altro da fare che buttarsi con Nicola e dire di sì al rotondo rampollo di Pecoraro. Che è quello che farà, vedrete, ponendosi sulle stesse orme di Perugini, che completò tranquillamente la sua sindacatura, accettando, pur di mantenere il pennacchio, di essere solo un sindaco di facciata. Franz come Perugini, la faccia pulita di Nicola Adamo. E che Dio ce la mandi buona.