Cosenza. Gli amici dei palazzinari: l’amore di Spataro per i costruttori

Michelangelo Spataro è un politico di lungo corso, nel senso che ha sempre campato di politica e basta guardare il suo curriculum per capirlo. Con la politica Michelangelo ha sistemo un po’ tutta la sua famiglia e non solo. Da dipendente pubblico non ha mai fatto un solo giorno di ufficio, ed è sempre stato al servizio di qualche potente. Prima al servizio dei Cinghiali, e poi al servizio dei fratelli Occhiuto. Non è da tutti avere le giuste amicizie e saperle coltivare. “Ci vo furtuna intra a vita. E Michelangelo l’ha avuta. Infatti per lui e i suoi familiari, grazie alle sante amicizie, non esiste la disoccupazione, la crisi, il precariato, il dramma di non arrivare alla terza settimana del mese (ottu e novi fora maluacchiu ppe cent’anni i bona saluti). Uno così dovrebbe ringraziare il Signore tutti i giorni per le tante grazie ricevute e siamo sicuri che Michelangelo lo fa, anche se, – dall’alto dei suoi santi privilegi e in disaccordo con il Signore – ama farsi gabbu da miseria degli altri. Michelangelo disprezza i poveri, e lo fa tutti i giorni attaccando con inaudita ferocia tutti coloro i quali, per bisogno, percepiscono il reddito di cittadinanza.

Per Michelangelo i percettori del RdC sono tutti dei parassiti che non vogliono lavorare. Un giudizio che vale, ovviamente, solo per gli altri, non certo per i suoi familiari e amici che, grazie sempre al Signore, un lavoro ben pagato con tredicesima, quattordicesima, quindicesima e anche sedicesima, non gli manca mai. Eppure Michelangelo conosce bene la situazione “lavoro” a Cosenza, non fosse altro che per la sua lunga esperienza di amministratore pubblico. E nonostante ciò si fa gabbu delle difficoltà che incontra chi non ha avuto la sua stessa fortuna. Michelangelo sa bene che trovare un lavoro che ti permetta di condurre una esistenza dignitosa, a Cosenza e non solo, è quasi impossibile. Ma il concetto di “benessere” vale solo per lui e la sua famiglia. Gli altri devono accontentarsi di 600/700 euro al mese, lavorare 10 ore al giorno, fare la spesa al discount, pagare le bollette e rinunciare a tutto, anche ad una pizza il sabato con la famiglia, e ad agosto restare tappati in casa mentre gli unti del Signore sono già dal mese di giugno in vacanza. Per Michelangelo esistono due categorie di cittadini: quelli a cui non deve mancare niente, e quelli a cui può mancare tutto.

Se Michelangelo odia i poveri che rovinano l’estetica della città oltre ad essere un peso per le casse pubbliche, a differenza dei vitalizi, delle prebende, e dei privilegi di cui gode certa politica, c’è da dire anche che lo stesso ama i ricchi. E in particolare i ricchi costruttori edili cosentini, altrimenti detti “i palazzinari” amici per la pelle dei più famosi costruttori cosentini: la famiglia dei Cinghiali. Per loro Michelangelo ha un debole, e non può fare a meno di tendergli la mano ogni qualvolta chiedono aiuto. Un piacere a compà Pinuzzu non si rifiuta mai. Tant’è che da assessore “all’Urbanistica e all’edilizia privata”, Michelangelo, poco prima della scadenza del secondo mandato di Mario Occhiuto, ha pensato bene di mettere al sicuro, da eventuali sanzioni per non aver ottemperato al pagamento dei tributi comunali, i poveri costruttori edili con una delibera (agosto 2021) che prevede la rateizzazione, a loro piacimento, degli oneri di urbanizzazione dovuti alla pubblica amministrazione. Un modo per tirarla alle lunghe e alla fine non pagare. Ora ci aspettiamo, al prossimo consiglio comunale, un intervento del consigliere Michelangelo Spataro che illustri la situazione “pagamento oneri di urbanizzazione”, che ha riscontrato durante il suo assessorato almeno fino al 9 agosto del 2021, il giorno della firma della delibera (guarda caso le delibere scottanti si firmano sempre nel mese di agosto) che autorizza i palazzinari a fare un po’ come gli pare. Restiamo in attesa.