Cosenza, gli Occhiuto come i Soprano: “Robertino” ora intrallazza (anche) con il… vino

The Sopranos è la celebre serie TV che descrive la vita della famiglia mafiosa italoamericana, appunto i Soprano. Il boss spesso è soggetto ad “attacchi di panico” che lo portano sul lettino di una psicoanalista…
Vi ricorda qualcuno? A molti ricorda le vicende altalenanti del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, già arrestato e prescritto, accusato di corruzione, riciclaggio, peculato, truffa e bancarotta fraudolenta e altro (l’elenco sarebbe troppo lungo), al momento in isolamento domiciliare – per come affermato da lui stesso – a causa di una lieve forma di Covid.

A suo dire, proprio come il boss dei Soprano, soffre “di attacchi di panico” che lo costringono alle cure di uno psicoanalista e all’uso di psicofarmaci. Ma non basta: il collegamento tra la famiglia Occhiuto e i Soprano sembra essere ancora più stretto. Seguiteci con attenzione: esiste un vino buonissimo dell’antica cantina Tenuta del Castello, una cantina del 1898 di Montegiordano, centro dell’Alto Jonio Cosentino. Questo vino rosso prelibato si chiama proprio Soprano. E sembra che le storie degli Occhiuto e dei Soprano siano davvero incatenate tra loro. Sembra anche che intere casse di vino Soprano siano arrivate alla corte (dei miracoli) degli Occhiuto ma soprattutto del fratello minore, Robertino.

Noi avevamo preso informazioni e avevamo scoperto che il titolare della cantina era l’ingegnere Giovanbattista Solano, anzi, dovremmo dire l’ex titolare, visto che ha venduto la cantina ad una famiglia cosentina “impegnata”. Ma chi sarà mai questa famiglia “impegnata”? Forse impegnata in politica? All’inizio potevamo solo sospettare che fosse la famiglia degli Occhiuto, visto che Robertino iniziava a parlare con insistenza di… vino.
In ogni caso, questa famiglia “impegnata” ha fatto un grosso investimento (vorremmo sapere con quali capitali) nel vino. Forse aveva scelto come scaricare la rabbia per consolarsi della delusione  per la “mancata” candidatura di un cazzaro alla guida del centrodestra calabrese? Ovviamente scherziamo, perché qui c’è da interrogarsi seriamente sulla questione.

A distanza di tempo, un insperato aiuto nella ricerca della verità ci è arrivato proprio da questo esponenti di spicco della famiglia “impegnata”, al secolo Robertino Occhiuto, deputato e noto nullafacente nella città di Cosenza fin da quando “giocava” a fare il tycoon de noantri nella televisione di famiglia, Teleuropa Network (!). E non chiamatelo “lavoro”, che è veramente un’offesa a chi lavora davvero e butta il sangue, al contrario di questo parassita sociale che non ha mai lavorato un solo minuto nella sua vita da debosciato.

Robertino ultimamente non riesce più a nascondere il suo nervosismo che spesso ormai sfocia nell’isteria e così, l’estate scorsa, mentre litigava su Facebook con il nostro amico Luigi Cosentini, il quale gli scriveva a muso duro che non ha mai lavorato un giorno nella sua vita, è uscito fuori che adesso – sputa che ci indovini – si occupa proprio di… vino! A questo punto, vista la clamorosa “rivelazione” di Robertino, che ormai viene fatta a chiunque gli chieda cosa faccia nella vita, bisognerebbe capire come ha fatto un parlamentare della Repubblica ad acquistare un’azienda agricola del valore di 2 milioni e mezzo di euro! Robertino Occhiuto è diventato ricco tutto di un botto? E’ difficile credere che abbia potuto portare a termine l’operazione soltanto con gli stipendi che “ruba” alla Camera (come del resto tutti i parassiti che fanno i parlamentari come lui per… non lavorare). Con l’aria che tira, crediamo ci sia materiale a volontà per la Dda di Catanzaro per cercare di capire da dove arrivano questi soldi che il minore degli Occhiuto – adesso anche in prima linea per la candidatura alla Regione – investe in… vino! Meditate, gente, meditate.