Cosenza, grande festa al Rendano per i 50 anni di “Quelli del Vecchio Mulino”

La giornata di oggi è molto importante per la musica popolare cosentina. Stasera dalle 18,30 in poi al Teatro Rendano saranno celebrati i 50 anni di attività del gruppo (ma sarebbe più giusto definirlo orchestra) “Quelli del Vecchio Mulino”, a tutti gli effetti un pezzo di storia della città di Cosenza.

Raccontare la storia di “Quelli del Vecchio Mulino” significa raccontare la storia della musica in città e di quelle famiglie, di quei cantanti e di quei musicisti che sono stati i pionieri di questa grande passione.

Possiamo dire che tutto nasce dal Trio della Sila, fondato da Mario De Lio, Franco Mazzitelli e Mario Lombardi, il celeberrimo terzetto che fece epoca con le sue tournée in America. Negli anni Sessanta, in contemporanea con i successi del “Trio”, seguendo l’onda dello straordinario successo del programma della Rai “Il Musichiere” condotto da Mario Riva, a Cosenza nascevano “I Musichieri”, un gruppo di musicisti cosentini guidati ancora da Mario De Lio e Mario Lombardi, che avevano inevitabilmente arruolato i loro figli, Gianfranco De Lio (grande tastierista e compositore) e Tonino Lombardi (all’inizio batterista e poi cantante) insieme ad altri due cantanti che hanno fatto la storia della musica cosentina: Mario Gualtieri, Tonino Lombardi e Fabio Trioli erano le tre voci più belle della Cosenza del “boom economico”.

I Musichieri con Caterina Caselli – FOTO DI STENIO VUONO – tratta dalla pagina FB Complessi a Cosenza

Giovanni e Rino Giordano, che cantavano le canzoni popolari cosentine, quelle folk nel vero senso del termine, sono anche i primi commercianti di dischi e strumenti musicali e si affacciano alla ribalta proprio a cavallo del successo de “Il Musichiere”. Da qui l’idea di contrassegnare il loro negozio di Piazza dei Bruzi, sotto il portico a sinistra, con l’inconfondibile marchio “Giordano il Musichiere”. Un negozio che è stato un pezzo di storia a Cosenza, tappa obbligata soprattutto per le decine di gruppi e band (una volta si chiamavano “complessi”) che si mettevano insieme sulla scena musicale di quegli anni. Acquisto e (soprattutto) noleggio di strumenti. Ma anche tanti dischi attesi e da collezione, nell’epoca in cui impazzava l’amato vinile. I Beatles e i Rolling Stones ma pure Domenico Modugno, Claudio Villa e Tony Dallara. L’epoca degli “urlatori” che sconvolse la musica italiana. Storie d’altri tempi.

Giovanni e Rino Giordano, di conseguenza, erano pienamente coinvolti in ogni nuova iniziativa di gruppi e band (o se preferite “complessi”) e “sponsorizzarono” in tutto e per tutto la prima incisione discografica de “I Musichieri”. Il brano, come ci ricorda la memoria storica della musica cosentina Giannino Dodaro, si intitolava “Svegliati” e lo cantava proprio Mario Gualtieri. La facciata B era affidata a Fabio Trioli, che qualche anno dopo sarebbe stato il primo cosentino (e il secondo calabrese dopo Mino Reitano) a cantare sul palco dell’Ariston al Festival di Sanremo.

La splendida esperienza de “I Musichieri” termina qualche anno dopo e si trasferisce interamente nel nuovo gruppo, “Quelli del Vecchio Mulino”, appunto, che continua ancora oggi ormai da mezzo secolo quella indimenticabile tradizione.
Il gruppo-orchestra cosentino è grande protagonista sui palchi delle piazze non solo calabresi ma anche di Campania, Basilicata e Puglia. Sono gli anni Ottanta a dare visibilità e ancora maggiore popolarità a “Quelli del Vecchio Mulino”. Nel 1983 incidono il brano L’Aquilone, sigla televisiva dell’Unicef mandata in onda sulle reti RAI. Ed è in questi anni che Tonino Lombardi conosce il suo straordinario successo di cantante caratterista, come lui stesso amava definirsi, portando in scena macchiette e ruoli brillanti. Nel 1986 incide nello studio di registrazione di Don Backy a Roma il singolo Samba Sombrero in occasione dei Mondiali di calcio in Messico.

LA STAGIONE DI LUPI ALE’ Sempre alla passione per il calcio, si deve la nascita spontanea di Lupi Alè, l’inno del Cosenza Calcio, brano realizzato in collaborazione con Gianfranco De Lio e Giannino Dodaro, ed inciso nel 1988, anno della promozione della squadra in serie B.

Lombardi incarnava alla perfezione la figura del cantante popolare. Quando interpretava la “strina” aveva ben pochi rivali. La sua voce “piena” e la sua espressività lo hanno reso inimitabile. Con Gianfranco De Lio – come accennavamo – è stato tra i fondatori di “Quelli del Vecchio Mulino”, che ha continuato una tradizione tramandata da tante generazioni. E soprattutto è sempre stato un grande tifoso rossoblu.

A Tonino Lombardi piaceva sottolineare che l’inno “Lupi alè” è nato nel centro storico, da persone nate e cresciute a Cosenza vecchia.

Gianfranco De Lio è stato la mente – raccontava con emozione – e io il braccio… Noi andavamo allo stadio in Tribuna B scoperta. Sopra di noi, all’inizio degli anni 80, c’erano gli ultrà con i loro splendidi tamburi. Io e Gianfranco pensavamo da anni a scrivere e cantare qualcosa sul Cosenza e l’input sono stati proprio quei tamburi. Infatti, la canzone inizia proprio con un rullo di tamburi che è come se suonasse l’inizio della carica… I tifosi di piazza Kennedy, pensando alla serie A, mi dicevano che, se fossimo stati promossi, la piazza avrebbe cambiato denominazione… Non più Kennedy ma Tonino Lombardi…”.

Giannino Dodaro, amico fraterno di Lombardi e De Lio, è stato presentatore ufficiale del gruppo “Quelli del Vecchio Mulino”. “Questo brano appartiene a ognuno di noi – afferma – e ha segnato la storia più importante della vita calcistica cittadina. Anche perché noi abbiamo vinto quel campionato e, nel giro di cinque anni, abbiamo sfiorato per ben tre volte la serie A. E “Lupi alè” era sempre l’inno e la colonna sonora ufficiale. Tutti i calciatori volevano sentirla prima di entrare in campo perché dava una carica incredibile. Rappresenta ancora oggi le pagine più belle della nostra squadra del cuore. Oggi Tonino non c’è più: si emozionava sempre come un bambino ogni volta che la cantava“.

Il 1990 è l’anno della riproposizione del canto popolare secolare A’ Strina (Strenna Natalizia), per cui Lombardi e “Quelli del Vecchio Mulino” girano un video per la TV dal Castello Svevo di Cosenza. Nel 1992 partecipano alla trasmissione televisiva Piacere Rai Uno trasmessa dal Teatro Rendano di Cosenza e, nel 1999 alla trasmissione Subbuglio sempre sulle reti RAI.

Indimenticabile interprete delle canzoni di Ciccio Freddi Scotti, di cui è testimonianza una performance della canzone Cantu di Carceratu in duetto con Alfio Antico, celebre musicista siciliano di tammurriata, Tonino Lombardi e “Quelli del Vecchio Mulino” alternano prestazioni canore e musicali nelle trasmissioni televisive di reti private cosentine Capitani Coraggiosi e Pane, burro e marmellata.

Lombardi lega il suo nome e la sua attività al gruppo-orchestra per molti anni e sarà affiancato progressivamente da tutte le nuove leve della nuova generazione. Una tradizione che continuerà ancora e non si spegnerà mai. Un pezzo di storia di Cosenza.

Domenica 30 settembre ore 18.30, Teatro Rendano (CS)

DIRETTORE D’ORCHESTRA: M°Mario De Lio

DIREZIONE ARTISTICA: Enzo Noce

PRESENTA: Pier Roberto Pascuzzo

ORCHESTRA

Gianfranco De Lio ( tastiere)
Mario De Lio (pianoforte)
Antonio Rizzo, Luigi Paese, Flaminio Marino, Francesco Guerra (trombe)
Gianfranco Morrone, Antonio De Paoli, Marco Rossin, Annibale Imbrogno (sassofoni)
Pino Russo, Gianluca Bennardo (tromboni)
Eraldo De Lio, Ivano Pezzulla, Francesco Paciola (batteria)
Claudio Gargano, Eraldo De Lio (percussioni)
Fausto Guido (fisarmonica)
Massimiliano De Lio, Guido Paciola (basso)
Giancarlo Occhiuto, Roberto Ventura (chitarre)

CANTANTI
Franco Sprovieri
Tiziana D’Angelo
Manuela Stranges
Maurizio Aloise
Noemi Guido
Antonello Armieri
Gino Squadriglia
Lucia Papaianni
Raffaele Renda
Maria Dora Palermo
Meron Mulugeta
Cecilia Cesario
Mimmo Palermo e Giancarlo Pagano

CORISTI (La Voce Produzione)
Cristina Santoro
Mariaclara Cariati
Pamela De Mari
Ottavio Sirianni
Katia Imbrogno
Marilena Settino
Silvana Palucci

Con la partecipazione di Rossella Greco, Scuola di Danza “Sulle Punte” di Mendicino

GRAFICA: Paolo Guzzo, Maria Dora Palermo