Cosenza, i 9 milioni di debiti per i rifiuti con la Regione sono (tutti!) di Occhiuto

Basta bugie, per carità!

E’ stata pubblicata nelle scorse ore la delibera del Commissario ad acta nominato per riscuotere i circa 9 milioni di euro che l’amministrazione comunale di Cosenza ha maturato dal 2013 ad oggi nei confronti della Regione Calabria e relativi ai rifiuti solidi urbani.

La deliberazione n°11 datata 30 settembre scorso ma pubblicata lo scorso 16 ottobre, è un punto fermo dal quale partire per una serie di considerazioni alle quali i cittadini di Cosenza per troppo tempo, ubriacati di frizzi e lazzi, non hanno mai prestato ascolto.

Prima considerazione: il debito di 9 milioni di euro (per la precisione €. 9.855.643,91) maturato da questa amministrazione, e non da altre si badi bene, è un dato incontrovertibile. Anche i Revisori del nostro Ente hanno dovuto certificare, carte alla mano, che il dovuto non è mai stato trasferito in questi anni nelle casse della Regione nonostante fosse stato riscosso dal Comune di Cosenza come imposte per i rifiuti versate dai cosentini.

Seconda considerazione: per ottenere il dovuto la Regione ha dovuto nominare un Commissario ad acta, la dottoressa Mittiga, per vedere soddisfare le proprie richieste e le cui competenze si sommeranno agli interessi passivi maturati di  €. 285.808,67.

Terza considerazione: dagli atti si apprende che i Revisori hanno chiesto al Commissario ad acta di inviare l’incartamento alla Procura della Corte dei Conti che dovrà a sua volta attivarsi per individuare i responsabili di eventuali danni erariali.

Quarta considerazione: chi ancora oggi nell’amministrazione si ostina a dire che i debiti vengono da lontano viene clamorosamente smentito dal fatto che anche questi 9 milioni hanno nomi e cognomi ben precisi. Nel 2013 chi amministrava il Comune? Nel 2109 chi amministra il Comune?

Quinta considerazione: fino al 2022 saremo costretti a pagare il debito dilazionato rinunciando alla possibilità di altri investimenti e/o spese.

Attendiamo anche stavolta perché il tempo, almeno lui, è galantuomo.

Sergio Nucci

“Buongiorno Cosenza”