Cosenza, ieri votava Occhiuto e faceva finta opposizione, oggi fa l’assessore: ecco come Covelli tradì Carletto

L’analisi del dato elettorale del 2016 era stato una frustata al collo per la gioiosa macchina da guerra che aveva sostenuto (si fa per dire) l’allora candidato sindaco Carlo Guccione.

Leggere i numeri di allora consente addirittura di irridere e schernire il regista e il cervello di quella operazione. Ma come si possono scegliere candidati così sciagurati che pur di collezionare voti si sono prestati al compromesso di favorire un altro candidato sindaco, cioè Mario Occhiuto?

Avevamo già citato Enrico Morcavallo, della omonima dinastica camaleontica (che non a caso poi si è ributtato a… destra!), ma è chiaro che non era il solo responsabile di quella clamorosa e tragicomica sconfessione di Carletto il maialetto sacrificato all’altare della riconferma del cazzaro. Lo sapevano tutti allora che il Pd alla fine aveva fatto di tutto per far vincere Occhiuto ed è proprio alla luce di queste considerazioni che la finta opposizione per altri 5 lunghi anni di gentaglia come Damiano Covelli e Marco Ambrogio (che almeno è coerente nella sua decisione di votare direttamente con la maggioranza…) fa venire così rabbia che li prenderemmo volentieri a calci da via Roma fino a Borgo Partenope (Covelli) e da piazza Fera fino a Donnici (Ambrogio).

Su centro storico e frazioni, non c’è dubbio che i “cavalli vincenti” (sempre si fa per dire) dovessero essere proprio Damiano Covelli e Marco Ambrogio, che infatti proprio in quelle sezioni hanno costruito la base del bottino di voti utile a farli eleggere in Consiglio nel 2016.

Bene, da centro storico e frazioni, l’alleanza di Guccione ha accumulato addirittura 357 voti in più del suo candidato sindaco. Con la media di 22 voti sulle 16 sezioni che raggruppano Cosenza Vecchia, Donnici, Borgo Partenope e Sant’Ippolito. 

Il record di tradimento si registra nella sezione numero 5, alla salita degli Archi di Ciaccio, dove ha sede il Convitto Nazionale. Siamo nel centro storico. Guccione prende 85 voti e le sue otto liste nel complesso 121 ovvero 36 in più.

La matematica non è un’opinione e in questa sezione il candidato Damiano Covelli risulta il più votato con 22 preferenze, seguito da Salvatore Magnelli a 11, da Francesca Lopez con 9 e poi a seguire Marco Ambrogio (6), Nicola Mayerà (5), Roberto Bartolomeo (5). Non serve, dunque, un investigatore privato per capire chi ha potuto fare il doppio gioco.

Un altro esempio lampante è quello della sezione 8, scuola elementare di Donnici Inferiore, la roccaforte di Marco Ambrogio. Guccione si ferma a 131, la coalizione, sostenuta (sempre si fa per dire) da Ambrogio, ne prende 164 ovvero 33 in più.

Controllo incrociato: in questa sezione il più votato è Marco Ambrogio, con 52 preferenze, che stacca sensibilmente Enrico Morcavallo (11), Francesca Cassano (9) e Francesca Bozzo (8). Anche in questo caso fate voi per capire chi ha tradito Carletto.

Situazioni imbarazzanti che si ripetono in quelle sezioni dove Ambrogio è forte: 37 voti nella sezione 9 (sempre scuola elementare di Donnici Inferiore), dove Guccione prende 20 voti in meno, 26 voti nella sezione 12 (scuola elementare di Sant’Ippolito) dove Guccione prende 30 voti in meno.

Damiano Covelli dal canto suo, oltre alla sezione che abbiamo già citato, sfreccia proprio nella stessa sezione 12 con 39 voti. Che addizionati ai 26 di Ambrogio non possono che essere andati a Mario Occhiuto, che in quelle sezioni ha fatto il pieno.

E poi ci vengono a dire che sono leali quando tutti ma proprio tutti sanno che Madame Fifì, la principale di Covelli, ha boicottato Guccione al pari di Marco Ambrogio, notoriamente stampella di Occhiuto per motivi facilmente comprensibili e che alla fine sono diventati imbarazzanti. Ma Damiano Covelli, al contrario di Marco Ambrogio, è ancora là e oggi fa anche l’assessore oer conto di Madame Fifì e della moglie. Povera Cusenza nostra!