Cosenza, il “capolavoro” di Guarascio ora è sotto gli occhi di tutti (di Giulio Bruno)

di Giulio Bruno

Lo spettacolo indegno offerto dal Cosenza al Marulla contro il Frosinone è lo specchio fedele dell’incapacità e della inadeguatezza di chi ha la piena e totale responsabilità di aver costruito questa squadra. Inutile ribadire sempre le stesse cose, la sconclusionata campagna acquisti, il ricorso massiccio a svincolati fermi da mesi, il mancato rafforzamento dell’organico nei ruoli chiave lasciati scoperti dalle partenze dello scorso anno.

La vittoria di Livorno aveva illuso, senza riflettere sul fatto che i tre punti erano arrivati in casa dell’ultima in classifica completamente allo sbando. L’esonero di Braglia e l’arrivo di Pillon solo fumo negli occhi di una tifoseria fin troppo paziente. Il “capolavoro” del presidente Guarascio è sotto gli occhi di tutti.

Contro il Frosinone partenza ad handicap con un 4-3-3 incapace di contrastare gli esterni dei ciociari, il cui 3-5-2 trovava gioco facile sulle corsie laterali. Lettura semplice, eppure… dopo 20 minuti gli ospiti erano già avanti di due gol.

Prima rete: Lazaar sbaglia il controllo di petto, si fa scippare il pallone, Idda non interviene e Casasola non copre su Dionisi che porta in vantaggio gli ospiti.

Seconda rete: Kanoute sbaglia un facile appoggio a centrocampo come a Pescara (alle scuole calcio, tra le prime cose che insegnano, c’è quella di evitare i passaggi in orizzontale a centrocampo se non in situazioni di assoluta sicurezza), Sciaudone va a farfalle, di nuovo Idda non chiude la linea di passaggio, e ancora Casasola in ritardo non interviene su Novacovich che raddoppia.

Primo tempo e partita in ghiaccio per la squadra di Nesta. Disastroso Kanoute (come si fa a pensare di affidargli le chiavi del centrocampo con i piedi che di ritrova?), inutile Pierini, in affanno la difesa, colpevole di aver letto male tutte le azioni avversarie, troppo isolato Asencio.

Nella ripresa Pillon rimescola le carte e torna a… Braglia. Fuori Pierini, dentro Schiavi e 3-5-2 come nel recentissimo passato. In corso d’opera entra anche Baez (perché non trova più posto dall’inizio?) e nel finale Machach, qualche tiro in porta si vede ma è troppo tardi. Il Cosenza perde ancora, continua a non segnare in casa e vede allontanarsi la zona salvezza. Sappiamo chi ringraziare…