Cosenza, il cazzaro “piazza” la sua spia nello staff dei Commissari (venduti)

Caterina II di Russia, conosciuta come Caterina la Grande, fu imperatrice di Russia dal 1762 fino alla morte. Di lei era nota la furbizia e la cattiveria, grande stratega e amante irrefrenabile. Non entrando nei particolari amorosi, da bravi gentiluomini quali siamo, ci limiteremo a parlare di una Caterina simile, almeno per cattiveria e furbizia, alla “grande” imperatrice. Caterina Graziano, classe ’58, non ha certo né il fisico né il carisma dell’imperatrice ma è una impiegata comunale che a Cosenza ha sempre fatto “lavori” di segreteria. Insomma, la classica paraculo che con le strutture speciali di assessori e vicesindaco camminava a un metro sopra la terra in un mare di parassiti…

Ultimamente nei palazzi che contano, a Cosenza, c’è grande agitazione. Essendo scattato il conto alla rovescia per l’ultimo mandato di Mario il cazzaro, tutti si affrettano a mettere a segno gli ultimi “colpi”. E’ di ieri lo sputtanamento dell’incarico a tale Ines Petrassi per i fondi della quota povertà, uno schiaffo alla miseria della gente. La Petrassi, oltre ad essere vicina al boss per eccellenza della paranza occhiutiana ovvero Carminuzzu Potestio, è addirittura cugina del cazzaro poiché la mamma (che Dio l’abbia in gloria) è  cugina di primo grado del vecchio genitore del cazzaro, quello dell’ortofrutta e che vediamo sempre con il figlio truffatore alle processioni…

Ma torniamo alla signora Caterina Graziano, anche lei in questi giorni piazzata in un posto decisamente “sensibile”. Prima di dirvi quale, però, è opportuno tracciare un breve profilo della Nostra. Dal 2015 al 2019 Caterina Graziano è stata la segretaria “particolarissima” (non nel senso che immaginate voi ma soltanto in quello professionale, viste le truffe e le trastule del soggetto) di Carmine Potestio, capo gabinetto del Comune e immediatamente dopo di Antonio Molinari suo successore. Caterina era la suggeritrice perfetta del primo capo di gabinetto, nulla “passava” se lei non voleva. Passava il tempo in particolare al telefono, raccomandando gli amici degli amici e parlando male del “resto del mondo”. Caterina insomma è stata per anni quella che ha manipolato l’informazione a Potestio e la detentrice dei suoi segreti più indicibili.

Ma il Comune di Cosenza è in dissesto e col dissesto tutte le “strutture” hanno chiuso. Compresa quella del capo di gabinetto Molinari, che è stato recuperato con un incarico gratuito ma non ha “dipendenti”. E Caterina, proprio in extremis, è stata riacciuffata per i capelli. Lei del resto non si perde mai d’animo e dopo una campagna elettorale alle Regionali andata malissimo appoggiando la Pastore “supertrombata”, Caterina ha trovato la sua collocazione per continuare ad essere le orecchie e gli occhi di Potestio, Molinari e Occhiuto in Comune. Con l’arrivo dei Commissari prefettizi della Commissione Liquidatoria per il dissesto, Caterina Graziano riesce a collocarsi, con l’aiuto determinante di Carminuzzu, nello staff dei Commissari stessi. Ed ecco tornata in auge Caterina, che già comanda e detta a bacchetta persino a qualche dirigente le cose da fare. Anche perché i Commissari grandi doti non ne hanno e com’è fin troppo facile intuire, nulla stanno facendo per sputtanare Occhiuto e i suoi disastri. Esattamente come quel cazzone di Commissario (Carbone si chiamava…) che resse le sorti del Comune inginocchiato al cazzaro in quei sei mesi successivi alla mozione di sfiducia di quegli altri “campioni” del secondo più grande locale di ‘ndrangheta della Calabria, il Partito Democratico (al primo posto c’è Forza Italia: non ce n’è per nessuno!). A futura memoria, come sempre.