Cosenza, il cinghiale in giro per la città annuncia il ritorno di Andrea

Da un po’ di giorni a questa parte un sinistro presagio si aggira per i quartieri della città sotto forma di un animale che i cosentini nella sua “versione umana” conoscono bene: il cinghiale. La sua presenza, a detta di veggenti, magare, fattucchiere, maliarde, indovini, sensitivi, maghi, santoni, stregoni, negromanti e affini, va considerato come un segno premonitore di quello che potrebbe succedere da qui a poco. Il cinghiale avvistato a via Popilia, altro non è che un messaggero inviato sulla Terra dagli Dei ad annunciare il ritorno della sacra stirpe dei Gentile, custodi secolari del culto del cinghiale che un tempo illuminava il cuore e le menti dei cosentini, e non solo.

L’antica venerazione dell’ungulato, un tempo pratica diffusa in tutti i templi del potere, sembrava sparita per sempre, regalata all’oblio, sostituita dall’adorazione della Serpe in seno che, in quanto a riti mistificatori, non ha niente da invidiare all’antico culto del Cinghiale da cui, discendono, i nuovi, si fa per dire, sacerdoti dell’intrallazzo. Profanatori che per anni hanno vissuto, annidati come serpi, nel seno del Cinghiale, logorandone dall’interno prestigio e autorevolezza, fino ad innalzare, non senza battaglia, le nuove cattedrali del malaffare. Seppur in conflitto, la Serpe e il Cinghiale, sono le due facce dello stesso imbroglio.

Ma qualcosa nell’Olimpo del malaffare dev’essere cambiato, e il girovagare del cinghiale messaggero per le strade cittadine lo conferma. Gli Dei hanno deciso il ritorno del culto del Cinghiale, e già le vestali (Katya) in esilio in consiglio regionale, preparano il rito propiziatorio. I segni divini sono chiari, il Cinghiale junior (Andrea) deve ritornare nel tempio del potere, solo così il mito del Cinghiale potrà risorgere. Tutto a Roma è pronto, ancelle e sacerdoti hanno già avviato i riti per la sacra funzione, e il desiderio degli Dei presto sarà esaudito. In fondo gli Dei, saggi e giusti, è solo il rispetto di ogni culto che chiedono. E quello del Cinghiale merita di essere ancora praticato. E c’è già chi ha scritto: a Vaglio Lise, dove da giorni si aggira il cinghiale messaggero, cummannanu, natra vota, i cinghiali. Amen.