Cosenza, il giorno della verità. Brutti, sporchi e cattivi (di Giulio Bruno)

di Giulio Bruno

Brutti, sporchi e cattivi. Soprattutto cattivi. E incazzati. E feroci. Non siamo quelli del “cielo è sempre più blu”. Il nostro è un cielo cupo che minaccia tempesta, che anticipa terribili presagi. Siamo stati braccati per un anno intero, ci avete dato la caccia e abbiamo subito colpi spesso letali.

Come Lupi ci siamo rifugiati, abbiamo pazientemente curato le nostre ferite. Ma il vostro errore è stato proprio questo. Che ci avete solo ferito. Gravemente, è vero, ma non ci avete ammazzati. E un Lupo ferito diventa pericolosissimo. Dovevate saperlo. Potevate darci il colpo di grazia, ma non l’avete fatto. E vi siete consegnati al più terribile degli epiloghi.

Conosciamo i nostri limiti, siamo consapevoli di essere stati per lungo tempo a un passo dal baratro, con più di una zampa dentro la fossa. Ma non siamo morti. E questo, per voi tutti, è un grosso problema. Ci siamo rialzati, abbiamo mostrato i denti, abbiamo azzannato. Feriti nel corpo e nell’animo, il nostro istinto primordiale di predatori è riemerso con prepotenza, perché la nostra natura è quella. La natura non fa errori. Siamo sbagliati, abbiamo carenze e punti di debolezza come tutti gli abitanti dei boschi, ma siamo Lupi.

Ci muoviamo in branco, puntiamo la preda, avvertiamo l’odore del sangue e attacchiamo. Senza paura, con ferocia, senza scrupoli, senza alcuna pietà. Seguiamo la nostra natura, obbediamo al nostro istinto, ci nutriamo della nostra primordiale sete di prede da sbranare. C’è un tempo per ogni cosa. C’è un tempo per rivendicare le nostre origini, le nostre nobili discendenze, da Federico II a Telesio; oggi non è quel tempo, oggi è il tempo della lotta, dell’attacco, della vendetta. Abbiamo fame.

Non siamo belli come tanti di voi, siamo sporchi del fango e della terra di cui il bosco è ricco, abbiamo un cattivo odore, un odore selvatico e pungente. I nostri occhi gialli squarciano il buio della notte e osservano da lontano la preda, aspettando il momento giusto per azzannare alla gola. Dovevate saperlo, dovevate pensarci prima. Ne avete avuto la possibilità. Potevate approfittarne. Non l’avete fatto, convinti che la vicenda fosse già chiusa. Un errore imperdonabile per voi. Ve ne state accorgendo adesso ma è troppo tardi, ne subirete gli effetti sulle vostre fragili carni. Stasera non ci sarà il vento a ululare né la neve ad accompagnare le nostre scorribande da Lupi; il nostro habitat sarà illuminato da una luna spettrale, maligna, foriera di terribili conseguenze per voi malcapitati che sarete costretti a inoltrarvi nella nostra tana. Siamo brutti, sporchi e cattivi. Soprattutto maledettamente cattivi.