Cosenza, il giorno di Dionigi. Tifoseria sul piede di guerra: “Il solito spilorcio Gargamella”

Il 29 marzo del 1997 era il sabato di Pasqua e al vecchio “Comunale” di Reggio Calabria andava in scena il derby tra Reggina e Cosenza in una giornata che vide 10.000 spettatori sugli spalti, tra i quali una nutrita rappresentanza di ultrà rossoblù. La Reggina di Guerini (subentrato a Buffoni dopo poche giornate) e il Cosenza del Professor Franco Scoglio (subentrato a Gianni De Biasi) si davano battaglia. Gli amaranto, a dire il vero, erano molto più tranquilli mentre il Cosenza era messo decisamente male, praticamente a un passo dal baratro.

Il derby, come tradizione vuole, fu tesissimo, le due squadre avevano necessità di fare punti per raggiungere la salvezza, anche se il Cosenza molto di più. E poi in campo c’era una sfida nella sfida, ovvero quella tra due protagonisti assoluti di quel match e di quegli anni di calcio (soprattutto cadetto), parliamo di Davide Dionigi dal canto degli amaranto e Mister Scoglio, sponda cosentina; i due sarebbero stati i perfetti protagonisti di un “C’eravamo tanto odiati” consumatosi l’anno prima a Torino, sponda granata, dove l’allenatore era Scoglio ed uno degli attaccanti era proprio “Re Davide”, troppe volte ignorato dal suo mister e, per questo, protagonista di un gesto che restò nella storia di questo derby. Al minuto 73 il direttore di gara, Borriello di Mantova, assegna un tiro dagli 11 metri agli amaranto che proprio Dionigi (24 gol in quella stagione) mette a segno andando ad esultare con il suo classico “aeroplanino” proprio davanti alla panchina del “Professore” (totalmente incurante dello sberleffo che stava facendo a centinaia e centinaia di tifosi cosentini) che, dopo quella sconfitta, venne esonerato. Una decisione sciagurata, che riportò in panchina l’allora giovane De Biasi e portò il Cosenza a una disastrosa retrocessione concretizzatasi nel clamoroso “pastrocchio” di Padova, che è persino inutile rivangare per quanto è doloroso.

Oggi Davide Dionigi è diventato l’allenatore del Cosenza e la tifoseria è sul piede di guerra. In molti non hanno dimenticato l’aeroplanino di Dionigi sotto la panchina del Cosenza ma soprattutto non hanno dimenticato le dichiarazioni del mediocre tecnico degli anni successivi: “Segnare un gol al Cosenza con la maglia della Reggina è stata una delle più belle soddisfazioni della mia carriera”… Sticazzi, direbbero a Roma… Ma se proprio questo non dovesse bastare, ci sono anche i numeri della “carriera” di Dionigi che stanno lì a certificare che stiamo prendendo un “bidone” (6 esoneri è una sorta di record nazionale!) e per giunta sacrificando il tecnico Bisoli, protagonista neanche un mese fa di una miracolosa salvezza. E lo stiamo sacrificando solo perché ha chiesto un anno di contratto in più, quello stesso anno di contratto pagato che il patron Gargamella ha appena “risparmiato” perché Occhiuzzi è andato a Olbia. La solita squallida storia di denaro che vede protagonista il pessimo presidente del Cosenza.

Non era certo questo il modo giusto per ripresentarsi al popolo rossoblù ma a Guarascio della tifoseria non gliene frega una mazza e così ci prepariamo all’ennesima stagione di sofferenza selvaggia con un’unica speranza. Il 2023 sarà l’anno in cui scadrà il secondo appalto per la spazzatura vinto dal nemico dei Puffi. In molti dicono che non parteciperà al nuovo bando e che questa circostanza potrebbe essere decisiva per il suo addio alla città di Cosenza. Noi ce lo auguriamo vivamente: di Gargamella ne abbiamo le tasche piene e non solo quelle…