Cosenza, in piazza rabbia e disperazione sociale: il governo non può ricattarci (di Ferdinando Gentile)

di Ferdinando Gentile

Ieri pomeriggio in tanti e tante ci siamo trovati in Piazza 11 Settembre a Cosenza per ribadire che il governo non può costringere tanti calabresi a scegliere tra salute e lavoro.
Una piazza variegata e composita che ha rivendicato misure eccezionali di sostegno economico alle categorie più colpite da questa crisi e una sanità degna di questo nome.

Bisogna essere chiari, a tutti noi piacerebbero manifestazioni uniformi, dove si parli la nostra stessa lingua, ma da anni non è più così. La rabbia e la disperazione sociale oggi colpisce in maniera trasversale, da anni non esiste più un linguaggio comune e non avere il coraggio di affrontare le piazze vuol dire lasciarle ad altri.
Per questo riteniamo importante che ieri da Cosenza sia arrivata una richiesta chiara al governo da parte dei calabresi: soldi veri per la nostra salute, per i nostri diritti e per il nostro reddito!

In questi mesi la Regione e il Comune che dovevano tutelarci ci hanno lasciati soli, non è stato fatto nulla per proteggere i cittadini e le cittadine da questa terribile seconda ondata.
Come se non bastasse, il comparto sanitario non è stato migliorato e si continua a offrire spazio agli speculatori della salute che in combutta con la politica ci fanno pagare 50 euro un tampone.
Ancora si vive di lavoro nero e sotto il ricatto della precarietà. I lavoratori dello spettacolo duramente colpiti sono senza misure di sostegno adeguate, dopo mesi di crisi nera e nessun contagio nei cinema o nei teatri.
Una schiera di commercianti ed esercenti oberati dai debiti vengono chiusi senza nessuna misura che garantisca davvero che i soldi arrivino celermente.

La Calabria, i calabresi e le calabresi non si meritano tutto questo. Se sarà necessario chiudere di nuovo serviranno soldi veri per tutti e tutte, senza cassa integrazione in ritardo di mesi oppure bonus una tantum mal distribuiti.
Non si possono ricattare i calabresi costringendoli a scegliere tra salute e lavoro, servono misure economiche che permettano a tutti di proteggersi dal covid e dal rischio povertà.
I partiti e le forze politiche che ci governano hanno fallito totalmente e ciò che viviamo ne è la prova. Non andranno via soli, toccherà a noi costruire il riscatto di questa terra.