Cosenza, la vera storia di “Gargamella” (vattene)

Aderiamo volentieri alla richiesta di chi ci ha chiesto di pubblicare la vera storia di Gargamella, il mago nemico giurato dei Puffi al quale il presidente del Cosenza Calcio somiglia come una goccia d’acqua (e non solo fisicamente). Ovviamente, ognuno è libero di interpretarla a modo suo e magari di adattarla anche al conflittuale rapporto tra il patron e la tifoseria. 

Asserragliato nel suo castello con la sola compagnia del gatto parlante Birba, Gargamella è un mago dall’aspetto sgradevole e dal pessimo carattere.

Figlio adottivo e poco apprezzato del potente mago Baldassarre, Gargamella si è posto come obiettivo di diventare il più grande mago del mondo, ma la sua magia è per lo più pedestre e da principiante, finché un giorno Gargamella scopre che nel bosco sottostante al suo castello c’è un villaggio fatto di funghi abitato da piccoli gnomi di colore blu, i Puffi. Particolarmente uniti, felici, dal fare gentile e dall’indole buona, i Puffi hanno un potere particolare, sembra infatti che da essi sia possibile ricavare un potentissimo fluido che conferisce a chiunque lo utilizzi poteri magici enormi.

Venuto a conoscenza di questo “ingrediente segreto”, Gargamella comincia ad adoperarsi in ogni modo per riuscire a catturare quanti più gnomi blu possibile, così da esaudire i suoi sogni di megalomania magica. Per arrivare più vicino alle sue prede, il mago crea Puffetta, un essere artificiale simile in tutto ai Puffi. Così facendo Gargamella riesce ad ingannare i Puffi, ma quando gli gnomi scoprono il suo piano, Grande Puffo, leader del popolo blu, trasforma con la sua magia Puffetta in un puffo vero e proprio.

Dopo molte peripezie, Gargamella riesce a guadagnarsi un posto di rispetto nella società e, grazie a un po’ di fluido blu conservato, si pone all’attenzione del pubblico come un grande mago capace di fare il tutto esaurito durante i suoi spettacoli di magia a Parigi. Ma quando il fluido magico sta per esaurirsi, Gargamella invia nuovamente delle esche nel villaggio dei puffi, crea infatti due monelli (ovvero due proto-puffi), Pestifera e Frullo, per catturare altri esserini blu per alimentare la sua bacchetta magica… A differenza dei due film, in cui Gargamella desidera i puffi per estrarre fluido magico, nei fumetti e nei cartoni animati il mago vuole catturarli per trasformali in oro… Eh sì, perché anche Gargamella come il suo sosia Guarascio è ossessionato dall’oro e dalla ricchezza. A futura memoria.