Cosenza, l’Annunziata in balia del cugino della Santelli: lo strano caso dell’ingegnera nell’ufficio tecnico

Una plastica posa della cugina di Jole con suo marito

La deriva dirigenziale all’Annunziata di Cosenza

Innumerevoli sono le lacune dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, ma negli anni passati – bene o male – il management aziendale è sempre riuscito a garantire dignitosi livelli di assistenza. A stento e con grossi sacrifici sono stati avviati importanti concorsi (certo, c’erano anche quelli truccati ma qualcuno “serio” ancora lo facevano…), aperti nuovi reparti, restaurato il vecchio Pronto Soccorso e così via.

Con l’arrivo della Panizzoli da Bergamo, “modello Lombardia”, per pagare “tangenti” alla Lega, tutto è precipitato e la vittoria della Lega travestita da Jole Santelli alle ultime elezioni regionali ha portato alla ribalta parenti e amici dirigenti che di fatto dirigono l’Azienda.

Non è un caso infatti che l’ingegnere Amedeo De Marco, marito della cugina della Santelli (Maria Teresa Pagliuso, sciuaddru nuastru…), è diventato la longa manus della politica regionale e a breve riceverà un importante incarico direzionale. Tutto passa dalla sua scrivania e mentre entra ed esce dalle stanze dei direttori, ha arruolato amici che lavorano gratis al suo posto. Da qualche tempo tutti i giorni si aggira negli uffici amministrativi una ingegnera, molto nota al Comune di Cosenza per i tanti incarichi ricevuti, che ha una sua scrivania e la facoltà di aprire fascicoli di ogni specie e di mettere mano su tutte le pratiche che passano per l’ufficio tecnico. Pur non avendo più alcun incarico che la autorizzi a lavorare per l’ospedale di Cosenza, ha perfino il potere di indicare a quale altro professionista sia più conveniente affidare incarichi.

Non è difficile ipotizzare il motivo di tanto interesse e siamo certi che appena il buon De Marco avrà l’incarico ambito, saprà ben sdebitarsi con la sua amichetta.

Nel frattempo ci chiediamo come mai la responsabile della privacy, sempre molto attenta e puntigliosa, non abbia nulla da contestare a chi senza titolo staziona quotidianamente nell’ufficio tecnico spulciando documenti sensibili anche di suoi colleghi potenziali concorrenti.

La responsabile anticorruzione invece continua a dormire salvo cadere dal pero nei momenti di difficoltà e fare denunce a comando per provare a scaricare la responsabilità della sua incompetenza.