Cosenza, l’attesa per la Serie B tra ottimisti, complottisti e un… cretino

La lunga attesa per la Serie B sta per finire. Per domani mattina il Tar del Lazio ha annunciato la decisione sul ricorso del Chievo e a Cosenza la tifoseria continua ad essere divisa tra ottimisti e complottisti ma su un aspetto sono tutti d’accordo: il presidente Gargamella se ne deve andare al più presto e in ogni caso – sia che la Figc decida per il ripescaggio sia che decida per il mancato ripescaggio – sarà duramente contestato per le vie della città e allo stadio Marulla. Sono già pronti gli stendardi con il fumetto di Gargamella disegnato sopra e sono stati già ampiamente sperimentati i cori di protesta contro il patron di Parenti. Non dev’essere certo una bella esperienza essere mandati a quel paese da tutto uno stadio mentre la tua squadra gioca e Gargamella qualche assaggio l’ha già avuto ma è davvero nulla paragonato a quello che sentirà, in ogni caso, alla ripresa della stagione agonistica.

Ma torniamo all’attesa per la Serie B, che si concluderà – lo ribadiamo – domani mattina dopo che il Tar avrà preso la sua decisione sul ridicolo ricorso del Chievo Verona, che non paga le tasse da sette anni. Chi è ottimista lo fa con cognizione di causa e dopo aver sentito il parere degli addetti ai lavori, che non danno neanche un centesimo di credibilità ai truffatori veronesi. Chi è complottista è certamente meno preparato ma esprime le sue perplessità perché proprio non riesce a capacitarsi dell’atteggiamento del presidente della Figc Gravina e ci vede qualcosa dietro, accoppiato naturalmente all’ostinato e altrettanto inspiegabile silenzio del nemico giurato dei… Puffi e dei tifosi del Cosenza.

Oltre a ottimisti e complottisti c’è anche un cretino ed è il pessimo giornalista della Gazzetta dello Sport Nicola Binda, che dall’alto di non si capisce quale autorità, invita senza nominarli i tifosi rossoblù a non essere in ansia per le sorti della loro squadra come se le sue “sentenze” uscissero dalla bocca della verità… Binda altro non è che un servo prezzolato del potere e non ha nessuna autorità e credibilità. Ha perso un’altra occasione per stare zitto ma in compenso si sta prendendo migliaia e migliaia di vaffanculo “gratis et amore dei”.