Cosenza, lettera aperta a Guarascio e Occhiuto di un cittadino comune

Ad
Eugenio Guarascio,
Mario Occhiuto
nonché se si ritrovano un pizzico di umanità, per conoscenza, anche
alla Prefetto e
alla Questore della mia città,
Cosenza.

Lettera aperta

Sono un cittadino comune, per il signor Sindaco un “hater del web” (pur se Lui vive di social “mmidia”) e per Guarascio un “rompicoglioni” bollato.
Vengo con questa mia (direbbe Totò) a raccontarvi la qualità della vita di una parte di Cosentini (la maiuscola è voluta).

Il 19 marzo, di sera, dopo la canonica passeggiata per far espletare al mio figlio-cane i bisogni di rito, risalgo con l’ascensore al sesto piano del mio condominio sito in via Sandro Pertini (pace all’anima sua) per trovare una inaspettata sorpresa. Ebbene sì, mi ritrovo davanti la porta di casa una bella zoccola, che non è una donna di facili costumi (come la cultura dominante epiteta) ma un topo di dimensioni tipo cucciolo di cane di 4 o 5 mesi circa di vita.

Bretto (il mio figlio-cane), visto il suo istinto cacciatore, ha cercato di acciuffarla (nonostante le mie urla), ma la zoccola, che ha particolari doti fisiche, si è letteralmente buttata dalla tromba delle scale fino a volare al piano terra. La mia è stata una reazione scomposta, impaurita, lo ammetto, non da uomo di piazza, forse perché non mi aspettavo di trovare una zoccola di quella stazza, proprio lì, ad aspettarci sull’uscio di CASA. È quella dimensione intima della CASA che oggi è tanto declamata da tutti, anche da quelli che, come il Sindaco della mia città, amano la falsità della vita mondana e gli aperifungia insalutari, vista la qualità del cibo ingozzato e dell’alcol scadente bevuto.
Mi sono subito precipitato a premere tutti i bottoni del citofono per avvertire i condomini del pericolo. Poi è sceso Silvio, un carabiniere di tutto rispetto, che si è prodigato ad eliminare (cu nu pal’i nderra) per sempre la zoccola. Pertanto ho un testimone di tutto rispetto.

In allegato pubblico oltre la splendida zoccola, la foto scattata, ieri mattina. Ritrae una parte del condominio, oramai grazie alla società Guarascio-Occhiuto adibito a discarica. Come si può notare, nonostante le aperture della Presidente Jole Santelli a raccogliere e smaltire qualunque tipo di rifiuto, sempre differenziato (tranne se si è contaminati), il mio condominio è invaso di spazzatura da molto tempo. La carta giace da due settimane, l’organico è raccolto a singhiozzo (spesso insieme all’indifferenziato), la plastica è li come vedete e guarda caso, però, tutto quello che va in discarica non c’è più. Insomma, a differenza dei mesi recenti, i materiali destinabili a inceneritore e discarica sono raccolti più volte a settimana, mentre il resto rimane in putrefazione fino a raccoglierlo insieme all’indifferenziato. Quindi, alla fine, tutto è conferito in discarica.

Mi rivolgo specificatamente al Signor Guarascio (chiedo scusa per l’improprio titolo), unico amministratore di un colosso dell’inquinamento chiamato Ecologia Oggi, nonché gestore (chissà per quale grazia ricevuta) dell’inceneritore di Gioia Tauro, imprenditore del petrolio e del calcio malato, presidente della mia squadra del cuore, in agonia dal primo giorno del suo avvento, nonostante la culata della Coppa Italia, i ripescaggi e la vittoria dei play off, quest’ultima tutta imputabile a quel “ciuccio” di Piero Braglia. Ma del Cosenza poi ne parliamo!

Caro imprenditore, con tutti i soldi che Le versiamo (quasi nove milioni di euro all’anno) e le garanzie che il mio Comune Le regala, sinceramente, anche io, nonostante sugn nu scioddratu, posso fare l’imprenditore, perché Lei non investe neanche i soldi necessari al gasolio per movimentare i mezzi comperati sempre con i soldi del Comune (mai i suoi).
Sembra assolutamente paradossale come in questo periodo di pandemia mondiale, Lei si permetta il lusso di lasciar giacere i sacchetti putridi nei condomini di una parte della nostra città. Nonostante Lei ingrassi i suoi conti bancari con le commesse pubbliche, i suoi inadempimenti sono davanti agli occhi di tutti, tranne che delle Procure di Cosenza e dell’antimafia, ma soprattutto del Suo socio Mario Occhiuto che bene conosce il capitolato di appalto della gara pubblica da Lei vinta(!?!), ma niente produce per far sì che questo venga rispettato.

In questo momento, mentre tutti invocano responsabilità, pulizia ed igiene, Lei caro Guarascio, ha la faccia così tosta di lasciare – senza nessuna apparente ragione – intere strade sommerse di rifiuti. Lo spazzamento nella zona Stadio-Città 2000 è pressoché inesistente, se non prima di una partita del Cosenza e mai avviene quando non c’è il campionato. Sono posizionati da oltre sei anni carrellati mai disinfettati (seppur dovreste farlo sistematicamente) ammuffiti, rattoppati e semidistrutti. Ma il Comune li paga per nuovi e anche profumatamente.

Con queste righe vorrei denunciare il degrado in cui versa questa parte della città, ma soprattutto il denaro che Lei sta impropriamente incassando. Certo, lo so che Lei, essendo protetto da importanti personaggi calabresi (malavitosi e politici, che poi è la stessa cosa), può permettersi di far piovere e scampare (come diciamo a Cosenza) ma se non l’avesse capito, c’è un problema mondiale con un virus sconosciuto, tanto potente da costringere la popolazione a vivere in uno stato di sospensione del diritto. So che la sospensione del Diritto a Voi fa comodo, ma non vorrà ammettere che Lei e il suo socio Sindaco stiate lasciando la città a rischio epidemia delle immondizie, oltre che della pandemia (a voi non imputabile) del Covid19?

In tutti questi anni ho scritto decine di email e fatto centinaia di telefonate (in cui spesso ho ricevuto insulti da una delle vigilesse che risponde dalla centrale operativa), ma mai uno straccio di risposta. Ho scritto decine e decine di post sulla pagina istituzionale Buone Pratiche per il Decoro Urbano, ma nonostante il servizio sia pagato anche con i miei soldi, mi hanno bloccato e non posso segnalare niente da più di un anno (W la democrazia). Denunciai ai Carabinieri di Via Busento persino lo stoccaggio illegale e pericoloso che effettuavate nell’area delle Cupole Geodetiche (oramai smontate e regalate a qualche caro amico) con il percolato che è rimasto lì ad inquinare il fiume adiacente, ma figuriamoci se nel Palazzaccio hanno fatto qualcosa! Siamo alla frutta, neanche le siringhe abbandonate e ormai fossilizzate venite a raccogliere (segnalate persino a quella Prefetta che hanno acciuffato per furto), e io continuo a vivere nella frustrazione munnizzara.

Con questa lettera vorrei sollecitarVi (tutti e due) a far sì che ritorni il decoro che avevamo al tempo dei cassonetti. Esatto, anche io adesso rimpiango i cassonetti. Non perché non capisca il valore della raccolta differenziata, ma semplicemente perché siete incapaci di sostenerla visto che continuate a riempire le discariche e ad aumentare le tariffe.
Vi chiedo in queste righe di rispettare l’igiene e la sanità pubblica perché questo è il vostro dovere. Mi rivolgo a Lei, caro Sindaco, che in questa terribile pandemia riesce solo a votarsi alla Madonna del Pilerio invece di vigilare sulla pubblica igiene di cui è peraltro responsabile di fronte alle Leggi. Sì, quelle Leggi che declama ma che fa molta difficoltà a rispettare, esattamente come ai tempi in cui portava i soldi all’estero. Sappia, Signor Sindaco, che Lei non è un Dio immortale (seppur viene adorato come tale dai suoi sudditi), anche Lei è a rischio, e sappia che la malavita di cui si circonda in questo non potrà aiutarla (non sono medici). Pertanto, per favore, per gentilezza (per quello che cavolo volete voi) rispettate le disposizioni e ripulite i nostri condomini dalle immondizie e dal percolato.
E adesso fatemi venire a spezzare le gambe!

PS: la zoccola è ancora là e siamo all’undicesimo giorno.

Con l’augurio di non rivederVi nel prossimo futuro
cordialmente Vi saluto
Dino Grazioso

Cosenza, pianeta terra
giorno 31 del terzo mese dell’anno Covid-19