Cosenza, l’irresistibile ascesa del “boss” Potestio nelle gerarchie della sanità privata

Il commissario alla sanità e uno dei boss delle cliniche

Carmine Potestio, oggi ufficialmente imprenditore di successo nella sanità privata, in realtà è stato sempre un faccendiere, nel senso che non ha mai svolto un vero e proprio mestiere ma tanti. Ma se proprio vogliamo dirla tutta, il suo successo economico è nato grazie al suo fratellino Mario già indagato, arrestato e poi scagionato per aver favorito la latitanza di Ettore Lanzino. Eh sì, perché sia la famiglia Lanzino che Mario e Carmine Potestio hanno in comune il proprio domicilio, nella ridente cittadina di Mendicino.

Ma sono proprio le amicizie con i Lanzino che avvicinano Carmine Potestio a Mario Occhiuto. Il Nostro, considerato molto più furbo ed attento del fratello impresentabile Mario, è il vero trait d’union tra la cosca Lanzino e Mario Occhiuto. Carmine era il socio occulto della famiglia Lanzino che faceva affari con Mario Occhiuto.

Carmine Potestio, infatti, diventa socio della “Ofin” di cui Occhiuto è stato amministratore delegato fino al 2011…. poi la società falli e la sorella di Mario Occhiuto è stata l’unica ad essere condannata per i guai fatti da Occhiuto-Potestio (per conto del clan Lanzino). I due aprono anche altre società tutte puntualmente fallite e tutte finanziate dalla famosa legge truffa 488. Più volte abbiamo tracciato l’elenco delle famigerate scatole cinesi di Mario Occhiuto.

Ma intanto Carmine Potestio acquista la fiducia degli Occhiuto e diventa indispensabile alle elezioni comunali del 2011 nelle quali Mario Occhiuto si trova ad essere candidato a sindaco. La figura di Potestio diventa fondamentale, quale prestanome di Lanzino, sia a livello elettorale (assicurandosi i voti di una parte importante della malavita cosentina) sia a livello di protezione. Mario Occhiuto non poté fare a meno, una volta eletto, di nominarlo quale suo capo gabinetto.

È da quel momento che la ‘ndrangheta cosentina diventa padrona di Cosenza e si arricchisce con i soldi pubblici. Persino la procura-porto delle nebbie è stata costretta ad intervenire ed è stato proprio dopo l’inchiesta del procuratore aggiunto Marisa Manzini che . Carmine Potestio, pur restando inspiegabilmente fuori dal registro degli indagati, capi di doversi dimettere da capo di gabinetto del sindaco del comune di Cosenza. Manovra che gli fu suggerita da quello spione di Cozzolino, vera gola profonda del porto delle nebbie e grande amico e fratello di loggia del Nostro. Immortalati più volte insieme per concordare strategie e scambiarsi informazioni.

Ma gli Occhiuto non potevano abbandonare Carmine Potestio poiché avrebbero perso qualsiasi protezione. In più Potestio si era sempre più rafforzato politicamente grazie non solo alla sua riconosciuta amicizia con i Lanzino ma anche per aver intrecciato rapporti di amicizia (interesse) con Pierluigi Caputo, che è un grande portatore di voti grazie a suo padre (Carmelino Caputo, il re delle truffe delle pensioni d’invalidità).

Carmine Potestio nel frattempo diventa un “boss” anche nella sua Mendicino (dimora della famiglia Lanzino) e prende sotto la sua ala protettiva la sua pupilla Irma Bucarelli. Diventa una vera e propria macchina di guerra elettorale tanto da non essere più l’uomo di fiducia degli Occhiuto: ora è lui che dice agli Occhiuto cosa fare ! È Potestio che gestisce molte delle nomine nella sanità calabrese, è Potestio che gestisce le nomine di alcuni dirigenti della Regione Calabria, è’ Potestio che gestisce la composizione di alcune commissioni regionali…

Ed è di Camine Potestio l’idea di far utilizzare agli Occhiuto nella sanità la sigla ANMI (Associazione nazionale mutilati e invalidi) diventando il “capo” dell’omonimo centro diagnostico ANMI che ormai macina milioni su milioni grazie alla Regione tra Corigliano-Rossano, Cosenza, San Giovanni in Fiore e adesso anche a Piano Lago. Con l’obiettivo già raggiunto di espandersi anche nelle altre province.

Di fatto, Potestio ha spodestato Robertino Occhiuto da ANMI. L’associazione mutilati ed invalidi è sempre stata un serbatoio di voti di Robertino. Ma ANMI era (e in qualche modo è ancora) legata a doppio filo con i vertici della Chiesa cosentina. Potestio ormai gestisce tutto in ANMI: dalle assunzioni (sempre più numerose), alle raccomandazioni per una risonanza e guarda caso nelle realtà in cui opera, negli ospedali le risonanze non le fanno più. Di conseguenza – ma questa ormai è una realtà acclarata – si arricchiscono grazie all’affossamento programmato “chirurgicamente” della sanità pubblica calabrese.

Ma c’è davvero qualcuno che pensa ancora che Robertino voglia migliorare la sanità pubblica calabrese affossando ed azzerando i suoi investimenti “elettorali” nella sanità calabrese gestita da Potestio ?
Ma alcuni uccellini parlano anche di un dialogo iniziato un anno fa, tra Potestio e un altro dei boss riconosciuti della sanità privata calabrese: Pierino Citrigno detto lo strozzino, padrone di 3 cliniche e di 2 centri diagnostici (l’ultimo in costruzione a Castrolibero!).  Accordo che è stato sugellato con il benestare non più della sola ‘ndrangheta cosentina ma della ndrangheta calabrese (da Catanzaro, dove lo strozzino impera a Reggio, passando per Isola Capo Rizzuto, Cutro, Vibo, Gioia, Mirto, Corigliano-Rossano, Cetraro).

Oggi Carmine Potestio è un vero “boss” molto attento a chi frequenta ed ai luoghi che frequenta, dice in giro che ha rotto i rapporti con il fratello Mario (non Occhiuto ma proprio suo fratello, quello di sangue e non di loggia) ma poi tutti possono vederli quando si incontrano (secondo loro…) in maniera “segreta” ‘ste vie vie.
La Dda e quindi Gratteri sanno tutto, ma Carmine Potestio è riuscito a creare per se e per i suoi amici, una protezione assoluta da vero boss. Con coperture insuperabili e inattaccabili, almeno finora.