Cosenza. Ma perché nessuno neanche prova a dire “Mario è innocente”?

È dalle 22,00 di ieri sera che siamo in attesa, da parte di chicchessia, di uno straccio di comunicato di solidarietà nei confronti di Mario, ma nessuno, e sottolineiamo nessuno, ha ancora inteso esprimere vicinanza al senatore così duramente colpito da questa pesante condanna.

Siamo veramente costernati di fronte a questo. Eppure di gente che ha goduto dei favori di Mario, accumulando “tesoretti”, Cosenza è piena, e tuttavia non una sola parola di solidarietà si è levata, nei suoi riguardi, dall’antico codazzo di lecchini che per oltre un decennio ha parassitato all’ombra dei suoi intrallazzi. A cominciare da quelli che si ostinavano a definirlo, nonostante 18 società fallite e 28 milioni di euro di debiti, un imprenditore di successo. Per poi passare ai tanti che ne decantavano le doti di politico onesto e lungimirante. Chiudendo con coloro i quali per anni ci hanno sfracassato la guallera con la sua “politica del fare” e le sue visioni futuristiche, da archistar de noantri, della città. In sintesi, una grande banda di adulatori a convenienza e ruffiani di mestiere sempre pronti ad osannare e a leccare il potente di turno per mero tornaconto personale, salvo poi scappare come topi quando la nave del potente inizia ad imbarcare acqua.

Tutto questo silenzio non ce lo aspettavamo. Anche perché così non è stato per tanti altri intrallazzoni finiti, come Mario, nella tagliola della giustizia. Ad esempio con Marcello Manna. Dopo la condanna del mazzettaro, un coro di solidarietà si è subito levato nei suoi riguardi. Politici, giornalisti, intellettuali di destra e sinistra, clienti di ogni ordine e grado e persino la Camera penale di Cosenza, tutti insieme appassionatamente a criticare l’operato degli investigatori e dei giudici, fino a definire la condanna di Mazzetta frutto di un complotto. Per Mario invece, nessuno si è stracciato le vesti. Nessuno grida al complotto e alla corruzione del giudice che ha emesso la sentenza. Nessuno ha osato dire, come nel caso di Manna, che il Gattopardo, ovvero il procuratore capo che ha condotto le indagini, ha agito per conto di un qualche potere forte che per un non meglio precisato motivo vuole fermare quel grande statista al servizio del popolo che è Mario Occhiuto. Niente di Niente. Neanche un semplice “Mario sono con te”, o un umano “Mario ti voglio bene”.  Che tristezza.

Possibile che nessuno ha il coraggio di dire due parole in difesa di Mario? Che fine hanno fatto gli amici (degli amici). Anche Mario Campanella e Giovanni Cipparrone, tra gli amici più stretti di Mario, all’oggi, non hanno proferito parola. E se così stanno le cose, il che è inaccettabile, perché la solidarietà è uguale per tutti (i fratelli), non ci resta altro da fare che prendere la parola e dire quello che gli altri, per paura, non possono dire:Mario, anche se sei colpevole, e non ci sono dubbi, per noi sei e sarai sempre innocente”.