Cosenza, Martina Hauser: chi era costei? (di Sergio Nucci)

Sembra ieri e invece sono passati esattamente sei anni. Il 15 agosto 2013 Sergio Nucci (all’epoca consigliere comunale) scriveva una nota di risposta all’assessore più inutile ma più pagato di tutta la storia di Cosenza ovvero la signora Martina Hauser, meglio nota come la compagna dell’ex ministro Corrado Clini. Una coppia che a Cosenza ha bisogno di ben poche presentazioni e ancora meno a Roma, dove la Dda ha chiesto per loro un processo con le accuse di riciclaggio di denaro sporco e associazione a delinquere transnazionale, le stesse ipotesi di accusa sul groppone dell’attuale sindaco di Cosenza Mario Occhiuto meglio conosciuto come il cazzaro (con la c minuscola per distinguerlo dai suoi colleghi nazionali, Matteo Salvini e Matteo Renzi). La signora Hauser si era piccata per alcune considerazioni di Nucci e – imbeccata dal sindaco delinquente – aveva risposto con l’arroganza tipica del cazzaro de noantri. Questa era la risposta di Nucci, un anno prima dell’esplosione del caso Clini che mise fine alla breve esperienza della Hauser (arrassusia…) a Cosenza. 

E’ arrivata!

di Sergio Nucci

Quando Mario Occhiuto scelse la Hauser come assessore, probabilmente voleva dare un tocco di internazionalità alla sua giunta. Con un cognome così, avrà pensato, intimorirò fin da subito i miei avversari politici Nulla di più sbagliato. Gli stranieri non sempre hanno fatto la fortuna della squadra che li ingaggiati. Ne so qualcosa io, interista da sempre, che di stranieri brocchi ne ho visto a iosa. E’ stato, così anche con la Hauser. la quale, pur disponendo di un procuratore di grande spessore (Corrado Clini), sul tipo di Moggi per intenderci, non è riuscita sul campo a dimostrare il suo valore.

Ma torniamo alla mia vicenda. Devo innanzitutto ringraziare i tanti (davvero!) che mi hanno espresso solidarietà e vicinanza, in primis Ciccio Gaudio e Fabiola Cenisio. Da loro affetto e immeritata stima. Tanti sms, email e telefonate. Tutti con una richiesta: rispondile per le rime. Ma che significa davvero per le rime? Usare la stessa violenza stilistica? O, invece, continuare nel prendere lei e le sue parole per quello che sono, ovvero semplice emissione di fiato attraverso la glottide?

Preferisco di gran lunga la seconda via, atteso anche che in realtà la Hauser (in Clini) grandi colpe, evidentemente, non ne ha. Che colpe ha una che ha sempre vissuto e lavorato fuori dalla nostra città, e che prima di questa esperienza non avrebbe saputo indicare, neanche su una cartina geografica, la nostra benamata Cosenza?
Può mai conoscere la mia intensa attività politica fatta, nella scorsa consiliatura, di ben 114 interrogazioni su argomenti che, solo ora, lei si affanna a considerare? Può mai sapere i veri problemi che assillano la nostra comunità non conoscendo, neanche parzialmente, la storia politica nel nostro territorio? Sinceramente, credo che non possa, e che, quindi, questa ignoranza debba essere compresa e giustificata. Non può invece esser compresa e giustificata l’arroganza di chi sceglie un assessore non in base alla capacità di risolvere i problemi, (che si conoscono), quanto alla possibilità di dirottare, tramite amicizie o frequentazioni o ménage altolocati, fiumi di denaro per progetti che certamente porteranno danaro pubblico, ma anche pericolose tentazioni per coloro che quei fiumi di denaro vedranno scorrere.
E mi fermo qui.

Alla ancora più gentile e leggiadra Sig.ra Hauser (un tempo signorina) vorrei dare solo un suggerimento, e sempre se lo accetta. La prossima volta, prima di scrivere su qualcuno delle nostre parti, si documenti e bene. Io sono a disposizione per offrire le mie conoscenze gratuitamente. Senza contratti, stage, vitalizi, prebende e quant’altro. Vivo, fortunatamente da molti anni, del mio lavoro (il mio studio dentistico è riportato finanche sui navigatori satellitari) e posso permettermi anche il lusso di dedicare qualche minuto ad “illuminare” chi ha visto solo le luci del nuovo sistema di illuminazione della città (anche questo un bel progetto da tenere d’occhio).
Per il resto si goda le vacanze li dove è stata finora, ovvero lontano da qui.
Con formale cordialità.