Cosenza, Museo del Nulla ed ex hotel Jolly: perché Anna Laura Orrico tace?

I riflettori riaccesi nei giorni scorsi sui lavori dell’ex hotel Jolly di Cosenza, in seguito all’intervento della senatrice M5S Margherita Corrado, hanno spronato alcuni cittadini a fare delle considerazioni sul patrimonio storico-artistico di Cosenza ormai alla deriva. La richiesta di informazioni inoltrata dalla senatrice Corrado alla Soprintendenza e al Nucleo TPC dei Carabinieri di Cosenza sul progetto di “Riqualificazione della confluenza dei fiumi Crati e Busento e realizzazione del Museo di Alarico” ha riaperto il capitolo sulle vicissitudini del Jolly e sul destino del centro storico bruzio.

Intanto è bene sottolineare che la decisione assunta anni addietro dal Comune di Cosenza per la realizzazione del Museo di Alarico – detto Museo del Nulla perché ad oggi non è stato ritrovato nemmeno un cimelio riferibile al Balta o ai suoi soldati – non poggia su alcun fondamento proprio per le ragioni appena citate. Inoltre, tutta la vicenda relativa all’abbattimento del Jolly presenta una serie di irregolarità amministrative compiute, a detta della Corrado, da Comune, Provincia e Soprintendenza.

Sarebbe interessante conoscere le irregolarità di cui si parla da tempo e sapere soprattutto se sono state concesse le autorizzazioni richieste in questi casi. La domanda che tuttavia in tanti ci poniamo è la seguente: “Ma perché di tutto ciò se ne occupa la Corrado e non il sottosegretario ai Beni culturali Anna Laura Orrico? Ritengo che sarebbe stato più consono un interessamento concreto del sottosegretario su questa faccenda del Jolly che di lati oscuri ne ha a iosa. Questo suo comportamento lascia ipotizzare che le irregolarità a cui accennavo sopra non interessano alla Orrico. Perché? E perché il sottosegretario non ha mai messo piede in Soprintendenza? Chi non deve disturbare in questa città sulla quale è calata una densa nebbia che appanna manovre al limite della liceità? Se la Soprintendenza è allo sbando con una Soprintendente che è presente 3 ore la settimana, chi controllerà, chi seguirà i 90 milioni per i lavori nel centro storico? Perché non si pone questo problema la sottosegretaria?

Un ex impiegato Mibact