Cosenza. Museo del Nulla, Sangineto scrive al sindaco: “Rimuovi le macerie e fai nascere un bel giardino”

FOTO DI FABRIZIO LIUZZI

Era il 29 novembre del 2018 quando il Mibac bloccò lo scempio del Museo del Nulla del sindaco cazzaro. Oggi, esattamente a 3 anni di distanza, piazza Valdesi è sventrata e si è in attesa di capire cosa accadrà a quest’area con la nuova amministrazione. Battista Sangineto, rievocando la vicenda, ha scritto una lettera aperta al sindaco Franz Caruso.

Caro sindaco Caruso, caro Franz, sono sicuro che, come hai già detto durante la campagna elettorale, non darai seguito alla costruzione di quell’orribile edificio fuori contesto del già risibile di per sé stesso Museo di Alarico, ormai celeberrimo come Talarico.
Ti ricordo, ma lo saprai già di sicuro, che la Direzione Generale del Mibac fermò, come ricorda il vecchio post qui sotto, l’erezione dell’orrido manufatto del Museo del Nulla-Alarico sulle macerie dell’ex Hotel Jolly.

Dopo tre anni quelle macerie (basta guardare la foto di Fabrizio Liuzzi, ndr) stanno ancora lì a testimoniare l’orgogliosa, persistente e ossessiva tracotanza, la hybris, del sindaco-architetto che ti ha preceduto.
Assodato che, grazie alla Direzione del Ministero, non si potrà più erigere il Museo di Talarico, mi piacerebbe, e non sono di sicuro il solo, che tu rimuovessi quelle macerie e progettassi, e mettessi al più presto in opera, la piantumazione di un bel giardino al loro posto. FOTO DI FABRIZIO LIUZZI

Di seguito, il post di Sangineto del 29 novembre 2018
QUANDO LO STATO FA RISPETTARE LE REGOLE.
La Direzione generale del Mibac ha fermato lo scempio che stava per compiersi ai piedi del Centro storico di Cosenza. L’orrendo contenitore senza contenuti, il Museo del Nulla-Alarico, non si farà più, almeno non in quelle forme. Resteranno, però, le macerie di un palazzo, integro, che si è voluto, ostinatamente, demolire. L’enorme quantità di soldi che è costata alla comunità questa demolizione, avrebbe potuto, invece, essere usata per risanare e riportare alla vita una parte consistente di quelle abitazioni semidirute che si affacciano sull’ex Hotel Jolly.

I cittadini di Cosenza, e non solo l’Amministrazione comunale, dovrebbero decidere, una volta sgombrate le macerie, cosa fare di quello spazio tenendo conto della stretta relazione che esso intrattiene con il Centro storico, il luogo plurimillenario della nostra Storia.
Come ho già scritto, l’unica redenzione possibile per noi cittadini è quella offerta dalla memoria perché “Il passato reca con sé un indice segreto che lo rinvia alla redenzione. Non sfiora forse anche noi un soffio dell’aria che spirava attorno a quelli prima di noi? … Se è così, allora esiste un appuntamento misterioso tra le generazioni che sono state e la nostra. Allora noi siamo stati attesi sulla terra. Allora a noi, come ad ogni generazione che fu prima di noi, è stata consegnata una ‘debole’ forza messianica, a cui il passato ha diritto” (W. Benjamin, “Sul concetto di storia”, p. 23).