Cosenza, nuovo ospedale: la gara truccata per lo studio di fattibilità alla “cordata” di Palla Palla e compari

Non è per niente vero che i “colletti bianchi” della Regione Calabria in combutta con i vari personaggi che si sono alternati alla guida della Regione (Chiaravalloti, Loiero, Scopelliti, Oliverio e ora Occhiuto, nella più classica logica della falsa alternanza perché tutti sappiano che centrosinistra e centrodestra “rubano” insieme da decenni facendo solo finta di litigare) non si sono interessati di sanità dopo la morte violenta di Fortugno e il lungo commissariamento a chiacchiere del Governo. Basta vedere quello che ha scoperto Gratteri (non certo noi…) sull’appalto del nuovo ospedale di Cosenza. 

Palla Palla e la sua banda, dopo aver messo a segno il “colpaccio” dell’appalto della metro leggera Cosenza-Rende-Unical aggiudicato alla Cmc (e finito, con decenza parlando, a puttane, visto che ormai non si farà più), erano in pieno fermento per bissare il “blitz” anche con il nuovo ospedale di Cosenza ed avevano giù proceduto all’assegnazione dello studio di fattibilità.

Uno dei capi di imputazione del rinvio a giudizio del procuratore Gratteri contro Oliverio e soci tratta infatti proprio la questione del nuovo ospedale.

Mario Oliverio, nella sua qualità di presidente della Giunta della Regione Calabria, era anche responsabile delle determinazioni politico-amministrative relative alle opere pubbliche di interesse regionale e nel caso di specie, in ordine alla procedura di gara aperta per lo studio di fattibilità del nuovo ospedale di Cosenza.

I suoi compari in questa vicenda sono: il solito Luigi Zinno, dirigente generale del Dipartimento Lavori Pubblici; il suo sottoposto Pasquale Gidaro, Responsabile Unico del Procedimento nella procedura di gara aperta per lo studio di fattibilità del nuovo ospedale; Rocco Borgia, in qualità di mediatore d’affari per conto della CMC – Cooperativa Muratori Cementisti; Giulio Marchi, in qualità di rappresentante del raggruppamento temporaneo di imprese capeggiato da STEAM Srl ed aggiudicatario della gara per lo studio di fattibilità; Arturo Veltri, in qualità di ingegnere, già consulente della Regione Calabria, intermediario tra Rocco Borgia e Luigi Zinno e Armando Latini, in qualità di rappresentante dell’omonimo Studi Latini Srl quale società interessata alla realizzazione dell’opera pubblica relativa al nuovo ospedale di Cosenza.

I signori in questione portano a termine l’affare “mediante collusioni, accordi, promesse e mezzi fraudolenti, variamente consistiti in particolare:

–  nel porre a base di gara un progetto illegittimo stante l’assenza di un capitolato conforme alla prestazione, l’assenza di riferimenti puntuali ai termini ed alle modalità di pagamento, l’omessa indicazione di un luogo preciso (ma solo alternativo ed eventuale) in cui realizzare l’opera, la quantificazione apodittica del costo di realizzazione dell’opera pari a Meuro 1,00;

–  nel procedere alla valutazione delle offerte, all’attribuzione dei punteggi ed alla formalizzazione dell’aggiudicazione senza l’adozione di criteri e meccanismi informativi a garanzia di effettività, regolarità e trasparenza delle attività svolte;

–  nel concordare una complessiva strategia di partecipazione alla procedura di gara orientando la formazione dei raggruppamenti delle imprese interessate a partecipare in modo da pre-individuare la “cordata” vincitrice, anche nell’obiettivo di far realizzare il nuovo ospedale di Cosenza ad un’unica “squadra di impresa realizzatrice” aggiudicando rispettivamente il presente studio di fattibilità e la successiva progettazione-esecuzione a società formalmente diverse ma di fatto collegate e riconducibili alla medesima “cordata”;

–  turbavano la procedura di gara aperta per lo “Studio di fattibilità del nuovo ospedale di Cosenza” appaltata dalla Regione Calabria Dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici e Mobilità ed aggiudicata in favore del raggruppamento temporaneo di imprese rappresentato da STEAM Srl, capogruppo unitamente ai mandanti PINEARQ Slp Barcellona, ing. Domenico Amendola, Rende, dott. geologo Carlo Lappano, Rende”. E poi non solo hanno il “coraggio” di dire che loro con la sanità non c’entrano niente… Ma addirittura cavalcavano la tigre e davano il via libera senza un minimo di vergogna alla delibera per il “nuovo ospedale”. Nel frattempo, tuttavia, qualcuno deve aver consigliato a Occhiuto di lasciar perdere i seguaci di Nicola Adamo e Mario Oliverio e di perseguire invece il progetto del nuovo ospedale a Rende collegato alla facoltà di Medicina. Per il momento, gli scagnozzi di Nicola Adamo (rappresentati plasticamente dal guappo di cartone Giuseppe Mazzuca) sbraitano ma presto troveranno un accordo con i loro finti nemici. Sempre a futura memoria.